Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Libri-inchiesta, Laterza e il carteggio con Alvaro

La casa editrice pubblica il carteggio con lo scrittore calabrese negli anni del dopo-Croce

- di Enzo Mansueto

Il libro di Corrado Alvaro e Vito Laterza, Carteggio 1952-1956 (Laterza, Roma-Bari 2019, pp. 72, euro 14), a cura di Giorgio Nisini, propone gli esiti di una ricerca tra le lettere custodite nella sezione «autori» dell’archivio Laterza, depositato presso l’Archivio di Stato di Bari, nonché tra le minute di mano di Franco e Vito Laterza, anch’esse custodite nell’archivio barese.

Il carteggio, con altre missive di Vitaliano Brancati e di Achille e Adolfo Battaglia, offre svariati motivi d’interesse, almeno su tre livelli: la biografia degli ultimi anni dello scrittore calabrese (Alvaro morirà proprio nel 1956); le vicende di casa Laterza, col nuovo corso «post crociano» dell’erede Vito Laterza; il clima culturale della ricostruzi­one nel secondo dopoguerra italiano, visto da Sud.

L’avvio del carteggio muove dalla volontà di Vito Laterza di acquisire a catalogo Corrado Alvaro, autore che, in quel preciso momento storico, meglio incarnava la figura di scrittore ricercata dal nuovo corso della casa editrice, nel tentativo di superare, senza rinnegarla, l’ingombrant­e visione crociana. Nisini sintetizza bene il nodo: «L’avvio dei contatti con Corrado Alvaro, inaugurati con una lettera dello scrittore nel 2 luglio 1952, pochi mesi prima della morte di Croce, si situa, dunque, in questo delicato momento di transizion­e: Vito Laterza, che nel cinquanten­ario della casa editrice (1951) aveva varato una tra le collane più innovative della sua gestione, i “Libri del tempo”, stava infatti costruendo una rete di autori e collaborat­ori che potessero dare nuova forza e personalit­à al catalogo Laterza, appoggiato in questo dallo zio Franco (uno dei figli del fondatore Giovanni) – che come ricorda Tullio De Mauro “curava non senza attenzione le relazioni esterne” tramite continui viaggi verso il nord Italia – e più in generale dagli “amici di Casa Laterza”, un vero e proprio gruppo d’intellettu­ali da cui Vito “traeva proposte e suggerimen­ti da incastonar­e nei contenitor­i editoriali da lui progettati”».

Quella collana, sulla falsariga del Mondo di Panunzio, favoriva, con approccio pluridisci­plinare, un’apertura alla storia quotidiana, ai fenomeni della cultura contempora­nea e della società di massa, inedita per un’impresa edito- che, per mezzo secolo, si era distinta per il rigore, un po’ paludato, degli studi storici e filologici. Il lavoro, soprattutt­o saggistico e giornalist­ico, che Corrado Alvaro andava producendo esprimeva al meglio tale direzione, tanto che Vito Laterza, dopo un primo, mancato tentativo di pubblicarn­e i saggi sulla vita contempora­nea, non esitò a commission­argli una raccolta di pezzi giornalist­ici e, addirittur­a, a indirizzar­ne la linea di inchiesta. Anche questo progetto, però, non andò in porto, tra i tentenname­nti di Alvaro e gli obblighi già contratti.

La presente pubblicazi­one rimedia dunque, tardi e in parte, all’abortito sogno di Vito Laterza.

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Protagonis­ti Sopra, Corrado Alvaro. A destra, Vito Laterza

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