Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Caso Tercas, la Popolare chiede 500 milioni all’Ue

Banche Dopo la sentenza della Corte sugli aiuti di Stato parla il presidente Jacobini: «Perso un miliardo di raccolta»

- Di Vito Fatiguso

La sentenza della Corte Ue sul caso Tercas, banca rilevata dalla Popolare di Bari, ha prodotto i primi risultati: l’istituto di credito guidato da Marco Jacobini è pronto a chiedere danni alla Commission­e Ue per 500 milioni. «Quella decisione era sbagliata e ha determinat­o la perdita di un miliardo di raccolta».

La decisione della Commission­e Ue di bloccare l’intervento del Fitd (Fondo di tutela dei depositi) in favore del salvataggi­o Tercas (Cassa di risparmio della provincia di Teramo) — rilevata poi dalla Banca Popolare di Bari — non doveva essere assunta. Perché, come evidenziat­o dalla sentenza della Corte Ue di martedì scorso, l’«intervento del Fondo non rientra nel regime degli aiuti di Stato». Ma dal 2014 a oggi le conseguenz­e, per l’istituto di credito barese, sono state pesantissi­me in termini di capitalizz­azione, reputazion­e e fiducia.

Quindi, i legali della Pop di Bari, sono già al lavoro per chiedere i danni alla Commission­e Ue. Le cifre? A quanto pare la «parcella» iniziale dovrebbe attestarsi su un valore non inferiore ai 500 milioni. Tanto che lo stesso presidente della Banca Popolare di Bari, Marco Jacobini, ha spiegato: «Quello che chiederemo lo vedremo fra due mesi quando sarà tutto certo. Nel momento in cui è venuta fuori la storia è andato via un miliardo di raccolta».

In effetti, lo scossone creato dal provvedime­nto dell’Antitrust (la commissari­a è Margrethe Vestager) è stato corposo. Il Fitd, che è un consornomi­co. zio di diritto privato tra banche costituito nel 1987 su base volontaria, aveva deliberato dopo una procedura travagliat­a, una copertura delle perdite di Tercas pari a 265 milioni (era il 2014). È bene ricordare che il Fitd gestisce un meccanismo che tutela i depositi su conto corrente fino a un massimo di 100 mila euro. Ma tale eventualit­à, come da statuto, prevede anche altre forme di intervento soprattutt­o se raggiungon­o lo stesso scopo con minore sforzo eco- Di qui l’opzione di salvataggi­o della Tercas con la copertura di parte della perdita. Tuttavia, secondo la Pop di Bari, lo stop dell’Antitrust ha innescato un pericoloso vortice che ha determinat­o ripercussi­oni anche sul valore delle azioni e sulla liquidità. La bocciatura, infatti, rese necessario l’intervento di un meccanismo volontario di finanziame­nto delle banche aderenti (pari a 225 milioni) e l’operazione determinò un aumento di capitale da parte della Pop di Bari di circa 300 milioni. E in effetti, se nel 2015 il valore della singola azione era pari a 9,53 euro (deliberato dall’assemblea), attualment­e il titolo viene quotato all’Hi-mtf a 5,4 euro, ma con un range massimo al ribasso di 2,38 euro.

L’attesa per presentare la richiesta di danni non dovrebbe durare molto visto che, leggendo il provvedime­nto della Corte Ue, di 35 pagine, i margini per un ricorso sembrerebb­ero alquanto stretti. La Corte ha anche condannato la Commission­e al pagamento delle spese della causa a tutte le parti interessat­e.

Di qui l’intervento anche del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli: «La sentenza del Tribunale europeo sull’intervento del Fitd per il salvataggi­o di Tercas rappresent­a una svolta e un nostro successo dopo cinque anni. Ora ci sono 60 giorni perché la Commission­e europea possa compiere le sue determinaz­ioni e noi utilizzere­mo i prossimi giorni per esaminare ogni possibilit­à giuridica per ottenere un risarcimen­to dalla Commission­e Ue. Quella decisione ha inciso sulla fiducia verso il mercato finanziari­o italiano con costi incalcolab­ili».

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Il manager della Pop Bari Marco Jacobini
 ??  ?? La sede barese della Banca Popolare di Bari Per Marco Jacobini la decisione dell’Ue è costata un miliardo di raccolta all’istituto di credito barese
La sede barese della Banca Popolare di Bari Per Marco Jacobini la decisione dell’Ue è costata un miliardo di raccolta all’istituto di credito barese

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