Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Genitori contro la Procura «Vertice inopportuno»
«La Regione Puglia si schiera al fianco del gip di Taranto, che ha sollevato in via incidentale la questione di legittimità costituzionale delle norme salva-Ilva nella parte in cui stabiliscono l'immunità penale e prolungano i termini di attuazione del Piano Ambientale». Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, con riferimento alla decisione adottata dalla Giunta regionale di intervenire dinanzi alla Corte Costituzionale dopo che il Gip di Taranto ha sollevato questione di legittimità costituzionale delle norme salva-Ilva.
«Siamo in prima linea per la salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini. Non arretriamo di un passo, quando si tratta di intraprende azioni in prima persona e quando sentiamo il dovere di supportare le altre istituzioni». Per la Regione Puglia «battersi insieme ai tarantini è una vera e propria missione. Chiediamo al governo e ai proprietari dell'ex Ilva-Arcelor Mittal - conclude Emiliastandard no - l'immediata decarbonizzazione della fabbrica, non essendo più concepibile una prosecuzione dell'attività produttiva a discapito della salute umana».
Dal canto suo Aditya Mittal, presidente del Gruppo, Cfo e Ceo di ArcelorMittal Europa, l’altro ieri in visita allo stabilimento siderurgico di Taranto, ha ribadito «il massimo impegno della Azienda e del Gruppo a rispettare i più alti di sicurezza e salute per i dipendenti e i cittadini della città di Taranto ed assicurare la piena implementazione del piano ambientale ed industriale».
«Aditya Mittal - scrive l’azienda in una nota - ha avuto l'opportunità di valutare direttamente i progressi degli interventi programmati dal piano ambientale e da quello industriale, verificando il rispetto delle scadenze previste». Il presidente di ArcelorMittal ha incontrato il management dell’azienda e circa 35 investitori del Gruppo, «tracciando - conclude la nota dell'azienda - le linee guida e i progetti per il futuro, con particolare riferimento allo stabilimento di Taranto e alle sue potenzialità».
Tutto questo mentre un gruppo di genitori di bambini e ragazzi morti per malattie che essi ritengono connesse all'inquinamento industriale si costituiscono in comitato, scrivono al procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo. «In questa città affermano - assistiamo anche al disorientamento dei ruoli istituzionali quando il capo di una Procura convoca vertici istituzionali come se fosse il prefetto e a questo vertice invita anche chi oggi dovrebbe essere indagato dai Pubblici Ministeri della sua stessa Procura, cioè ArcelorMittal. Quest’ultima scelta aggiungono i genitori - riteniamo sia stata davvero inopportuna».
L’accusa
I parenti dei bambini morti a causa dell’inquinamento attaccano: «Non doveva essere convocato il vertice di lunedì»