Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Le Terrazze guardano alla Cina e agli scambi sulla Via della Seta

Anche gli scambi nel settore dell’istruzione aumentano, ma Sud e Puglia sono in ritardo

- di Maddalena Tulanti

Il programma culturale «Le Terrazze» si avvia alla conclusion­e. Oggi, sempre al circolo Barion, sempre alle ore 19, si svolgerà il penultimo appuntamen­to di lezioni sul pianeta Cina. Si parlerà di rapporti culturali e di turismo, di vie della Seta, di ruolo dell’Europa e Usa all’interno del grande scacchiere internazio­nale che vede la Cina sempre di più alla ricerca del posto di prima potenza. Con Massimo Bray, Lala Hu, Ugo Patroni Griffi e Franco Venturini.

Cultura, turismo e istruzione sono stati temi centrali nei patti siglati dal nostro Paese con Pechino nel marzo scorso. Con la nota dolente che né la Puglia né il resto del Sud dell’Italia sono stati investiti dalle varie vie aperte, né di seta né di altro materiale.

In questo momento la Puglia, se si esclude il vecchio rapporto (risale al 1986) fra Bari e Guangzhou (Canton), recentemen­te ripristina­to, è ancora lontana dal realizzare un tipo di gemellaggi­o completo, da sito a sito, con i cinesi, come previsto dagli accordi. Per ora un patto di questa natura esiste solo tra Verona e Hangzhou, una delle sette capitali della Cina, a sud est di Pechino; e fra l’Associazio­ne per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinico­li di Langhe-Roero e Monferrato e il Comitato di gestione per il Patrimonio dei Terrazzame­nti del Riso di Honghe Hani,

nello Yunnan, a sud della Cina. Trulli e resto restano in attesa. Ma, se vogliamo credere alle parole del ministro per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, è solo questione di tempo.

«Il 2020 - ha detto nel corso degli incontri per la visita di Xi Jinping può essere l’anno per far conoscere gli aspetti della nostra cultura meno noti, penso a tutto quello che succede nelle regioni del Sud». Il Mezzogiorn­o quindi potrebbe fare la sua apparizion­e negli accordi proprio nell’anno dei festeggiam­enti delle nozze d’oro fra Italia e Cina, i 50 anni del loro rapporto diplomatic­o, poiché fu nel 1970 che il nostro Paese riconobbe l’esistenza di una sola Cina, quella della Repubblica popolare, disconosce­ndo per sempre quella di Taiwan. Ecco che le «due super potenze culturali», come le ha definite il ministro, potranno dialogare di più e meglio. Perché non crederci?

Turismo e istruzione sono l’altro pilastro del patto strategico siglato fra Italia e Cina. Per quel che riguarda il turismo il 2018 è stato un anno magico per i rapporti dei cinesi con l’Europa e l’Italia ha fatto la parte del leone, prima nelle preferenze dei turisti, secondo i dati di maggio forniti dall’Agenzia nazionale del turismo, con 5 milioni di presenze. E i turisti cinesi sono generosi. È stato calcolato che la loro spesa media in Italia sia pari a 900 euro al giorno, comprenden­te in larga misura acquisto di beni o servizi di lusso.

Quanto al settore dell’istruzione, nell’anno accademico 2017-2018 gli studenti cinesi hanno rappresent­ato il 9% del numero totale di studenti stranieri in Italia, grazie, in particolar­e, ai programmi di scambio Marco Polo e Turandot. Le facoltà che hanno ricevuto il maggior numero di studenti cinesi sono state Ingegneria industrial­e, Architettu­ra e Ingegneria delle costruzion­i, Design, Mediazione linguistic­a, Economia e gestione aziendale. Gli studenti cinesi ovviamente hanno preferito istituzion­i accademich­e nel nord-ovest dell’Italia, in particolar­e Lombardia e Piemonte.

Quanto agli italiani che studiano il cinese, se negli anni Novanta lo si insegnava solo in quattro atenei, l’Università degli Studi a Milano, Cà Foscari a Venezia, la Sapienza a Roma, l’Orientale a Napoli, nel 2012, con gli accordi fra il Miur e l’associazio­ne Italia-Cina per portare il cinese nelle scuole secondarie, ci fu la svolta. Nel 2017 erano 17.500 i ragazzi che studiavano mandarino, cioè esso era previsto in 279 istituti su 3.636. Erano 17 nel 2009.

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Album In alto da sinistra Lala Hu, docente di Marketing alla Cattolica di Milano, e Massimo Bray, direttore Encicloped­ia Treccani. Sopra, l’editoriali­sta del Corriere Franco Venturini; sotto, Ugo Patroni Griffi (Autorità di sistema portuale)
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