Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rinunce e complotti, primarie subito al veleno

Voto nel 2020, il rebus del centrosini­stra e il possibile impegno di Amati Nel Pd clima avvelenato dalle vicende del Csm. Emiliano sotto attacco

- Di Francesco Strippoli

Via, con doppio registro, alla corsa verso le primarie del centrosini­stra: da un lato la rinuncia di Teresa Bellanova e dall’altro il clima cupo che si registra nell’entourage di Emiliano. Gli uomini del governator­e sono stupiti per quello che sta emergendo sul Csm e di come l’organo dei magistrati, che ha sanzionato Emiliano, sia permeabile alle infiltrazi­oni della politica. Arriva il candidato alle primarie di «C-entra il futuro».

Le primarie del centrosini­stra saranno celebrate in un clima cupo di sospetti. Che si debbano fare è praticamen­te certo: se pure la senatrice Teresa Bellanova (Pd) annuncia di rinunciare alla candidatur­a, si dicono pronti ad avanzare una proposta i sei dissidenti di «C-entra il futuro». Una personalit­à che si accompagne­rebbe all’unico nome in campo, quello del sociologo Leo Palmisano. Insomma i gazebo sono sicuri. E sicuro è il clima plumbeo che li accompagne­rà. Il governator­e Emiliano smentisce le indiscrezi­oni sulle parole che sarebbero state da lui pronunciat­e durante la riunione di maggioranz­a di lunedì. Avrebbero alluso a quello che sta venendo alla luce sul caso relativo al Csm, in particolar­e ai rapporti tra alcuni magistrati e il parlamenta­re renziano Luca Lotti.

Emiliano allo stato attuale delle cose non vuole fare dichiarazi­oni. I suoi collaborat­ori lo definiscon­o pensieroso e preoccupat­o di essere finito in un ingranaggi­o perverso. Fanno rilevare la circostanz­a che alcuni dei consiglier­i dimissiona­ri dal Csm sono gli stessi che, in vario modo, hanno trattato il procedimen­to in cui Emiliano è stato condannato (sanzione dell’ammoniment­o) per essere stato iscritto ad un partito politico.

L’entourage del governator­e ricorda che contro la sanzione è stato proposto ricorso in Cassazione. Ma non è questo il

punto. Ciò che più inquieta i collaborat­ori di Emiliano è sapere quanto il Csm sia permeabile alle infiltrazi­oni della politica e, se ne deduce, ai suoi desiderata.

Avaro di commenti sul Csm,

il governator­e anche ieri ha sottolinea­to di essere «pronto alle primarie», dopo aver preso atto che Bellanova non ci sarà. In effetti l’ex viceminist­ra – candidata da Fabrizio Ferrante, suo compagno di corrente in Sempre avanti – si chiama fuori. «Se in Puglia – dice Bellanova – c’è un’urgenza della quale mi faccio carico, non sono certo i nomi dei candidati alle primarie, tantomeno il mio. Le priorità sono altre». Le elenca: le crisi di Mercatone Uno, l’agenzia portuale di Taranto, l’Ilva, la sanità, le liste d’attesa, la xylella e la gestione delle risorse per l’agricoltur­a.

L’ex viceminist­ra trova «sconcertan­te» la discussion­e sulle candidatur­e alle primarie, «mentre non è stato ancora affrontato e risolto il caso di Gioia», l’assessore regionale che mostra simpatia pro Lega. «Registro la gara a derubricar­e l’elezione di un europarlam­entare leghista sostenuto dall’assessore – spiega Bellanova – e la sconfitta, per una manciata di voti, di una candidata di qualità come Elena Gentile». Circostanz­a, si capisce, di cui Bellanova fa carico alla giunta regionale.

Non è finita. La senatrice attacca il segretario del Pd, Marco Lacarra, per non aver indicato «il calendario di incontri» con i territori, «propedeuti­co alla costruzion­e della proposta del centro-sinistra» per le Regionali 2020. Così come si duole del silenzio di Lacarra e del segretario nazionale sui «reiterati, rozzi e sgrammatic­ati attacchi del presidente Emiliano contro esponenti politici pd», Bellanova compresa. «Qualsiasi altra discussion­e – conclude la senatrice pd – non può prescinder­e da questi passaggi. E dalla opportunit­à di indicare personalit­à politiche capaci di incarnare un progetto per la Puglia. Nomi e personalit­à che nel nostro campo di certo non mancano». Insomma: l’ex viceminist­ra si chiama fuori e si riserva la possibilit­à di indicare altre personalit­à.

Un nome arriverà, di certo, da «C-entra il futuro». È possibile che sia il leader del gruppo, Fabiano Amati, o un altro dei sei consiglier­i. Pare che anche Sergio Blasi sia interessat­o.

Il tempo è maturo: tante volte la frangia ostile a Emiliano ha lamentato i tempi contratti che il governator­e avrebbe voluto dettare. Ora, con la certezza di andare ai gazebo non prima del prossimo autunno, chi volesse sfidare il governator­e non ha che da dirlo.

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Michele Emiliano, candidato alle primarie del centrosini­stra

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