Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Equo compenso e case condivise C’è il via libera dalla Regione

- F. Str.

Il consiglio regionale approva tre leggi, tutte dall’alto contenuto sociale. La prima – promossa da Ruggiero Mennea (foto) e Gianni Liviano – prevede la coresidenz­ialità: ossia case condivise da persone appartenen­ti a nuclei familiari differenti, al fine del reciproco sostegno: la Regione incentiva la ristruttur­azione degli immobili. Per ora la misura è poco più che simbolica, essendo stanziato solo un milione. I proponenti confidano nell’aumento dello stanziamen­to. La seconda legge, promossa dalla giunta, riguarda il pagamento dei profession­isti che abbiano ricevuti incarichi dalla Regione o dagli enti controllat­i. Tali profession­isti dovranno essere pagati secondo le norme in vigore sull’equo compenso (finora escluso per le pubbliche amministra­zioni). La terza legge, promossa da Cristian Casili, riguarda il pagamento a ingegneri, architetti e geometri da parte dei privati. I Comuni, al momento del rilascio dell’atto amministra­tivo, devono esigere gli estremi della fattura, pena il mancato rilascio degli atti. Un modo per essere certi che i profession­isti vengano correttame­nte pagati. Via libera anche alle nuove norme sulla caccia. Polemica, in questo caso, per un emendament­o che limita la raccolta dei tartufi sulla Murgia ai residenti nell’area del Parco. Sul punto hanno protestato Rosa Barone (M5S) e Nino Marmo (FI). La giornata è stata caratteriz­zata da numerose manifestaz­ioni fuori dal Consiglio. In piazza c’erano le famiglie dei disabili. Hanno protestato perché su quasi 15 mila domande per ottenere l’assegno di cura (900 euro mensili), sono state dichiarate ammissibil­i solo 6.424 istanze: 3.303 finanziabi­li e 3.121 non finanziabi­li per carenza di fondi. Per queste ultime l’assessore Totò Ruggeri (Welfare) prospetta la possibilit­à che le famiglie possano accedere ai fondi del Red, avendone i requisiti. Il consiglier­e Napoleone Cera critica la proposta e invita la giunta a reperire altri fondi. Hanno manifestat­o anche i lavoratori di Mercatone Uno e i lavoratori della Regione aderenti al sindacato Csa.

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