Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Bisogna snellire la burocrazia »
Parla l’ingegner Gianni Rotice, presidente di Confindustria Foggia «I soldi si trovano ma è difficile spenderli. È una priorità per la crescita»
«Nel nostro territorio occorre snellire la burocrazia. Ormai i soldi si trovano. Il difficile è riuscire a spenderli in tempo, perché le autorizzazioni sono tante e rilasciate spesso molto tardi». È questa la priorità su cui intervenire per rilanciare la Capitanata, secondo il presidente di Confindustria Foggia, Gianni Rotice. «Un problema – spiega che pesa sull’appetibilità del territorio e anche sui temi della legalità e della criminalità, sui quali ci siamo confrontati di recente anche con il prefetto di Foggia, annunciando la costituzione di un comitato antiracket entro due mesi».
Un contributo per svecchiare la pubblica amministrazione può arrivare dall’Università.
«Sì. L’ateneo di Foggia, di cui sono anche consigliere d’amministrazione, sta registrando ottimi risultati. Può aiutarci a formare non solo gli imprenditori ma anche classi dirigenti e Pa. Nella nostra provincia oggi ci sono strumenti validi, come il Patto per la Puglia, che ha previsto 630 milioni di euro per opere importanti, di cui si parla da 2-3 anni, come la piattaforma logistica e il treno-tram. Ma anche il Contratto istituzionale di sviluppo, che prevede 280 milioni di euro per rilevanti infrastrutture stradali, e le Zes, che possono favorire l’insediamento di nuove imprese, agevolandole sul piano fiscale e amministrativo. Sono partite da non perdere. Ma, ad esempio, la Pa non è pronta per strumenti come i partenariati pubblico-privato, che possono aiutarla a velocizzare i tempi, avvalendosi di risorse esterne capaci di sbloccare progetti che altrimenti resterebbero nel cassetto».
L’ultimo indice Istat sui tempi di percorrenza verso i nodi urbani e logistici colloca Foggia al penultimo posto (dopo Lecce) tra le province pugliesi.
«Occorre potenziare i collegamenti per merci e persone
via gomma, ferro, mare e aria. Siamo indietro. Eppure siamo una provincia-cerniera tra Puglia, Irpinia, Molise e Basilicata. Le navi scaricano merci nel porto della Capitanata, Manfredonia, ma le aree retroportuali sono a Foggia, al momento tagliata fuori anche dall’Altà capacità Bari-Napoli. Mentre sulla dorsale Adriatica pesa la strozzatura del binario unico Termoli-Lesina: Puglia e Molise devono parlarsi per risolvere questo problema. Finalmente iniziano i lavori per l’aeroporto Lisa. Ci auguriamo sia valorizzato da AdP e operatori. Ma anche il Piano triennale delle opere dell’Autorità di sistema del mare Adriatico meridionale può essere una svolta per il porto di Manfredonia. Prevede interventi per migliorare l’attracco di grandi navi. L’Autorità potrà investire anche nelle stazioni marittime per il turismo croceristico. Ma anche qui le autorizzazioni dei Comuni tardano ad arrivare».
Il dato sulle presenze turistiche per abitante nel Foggiano è il più alto in Puglia.
«I risultati sono buoni anche quest’anno, almeno per le mete più note (meno nel subappennino dauno). Ma servono strutture e infrastrutture per invogliare i turisti a venire e soprattutto a restare. Se no si torna indietro».