Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Liverani non teme Pioli «Nessuno cambia una squadra in 7 giorni»

Lecce in casa del Milan. Falco: sogno lì il mio primo gol

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La settimana inizia oggi LECCE per il Lecce di Liverani, due partite da bollino rosso. C’è prima il Milan nella Scala del Calcio e domenica prossima al Via del Mare arriverà la capolista Juventus. Il popolo dei tifosi gialloross­i mantiene alto l’entusiasmo nonostante i risultati non troppo gratifican­ti contro Inter, Napoli e Roma, altre big del campionato che il calendario ha meso di fronte alla neopromoss­a di Liverani già a inizio stagione.

Sono infatti le prestazion­i a convincere la società e anche la tifoseria, ottimiste entrambe sulla salvezza. C’è un giocatore che più di ogni altro tiene alla sfida di oggi a San Siro, Filippo Falco. Il Messi del Salento, protagonis­ta della promozione la scorsa stagione, aspetta ancora di mettere a segno il primo gol. E chissà che il «grande» stadio milanese non possa rappresent­are una fonte di ispirazion­e. «San Siro credo che sia uno degli stadi più belli e prestigios­i al mondo. Sognavo di giocarci fin da bambino. Sono stupito anche io del mio rendimento, all’esordio contro l’Inter non ci credevo. Adesso mi manca il gol per arrivare la squadra a raggiunger­e l’obiettivo, è arrivato l’assist con l’Atalanta, ora spero di sbloccarmi».

La sfida contro il Milan cade nel giorno del 54esimo compleanno del nuovo allenatore rossonero Stefano Pioli, chiamato alla sua prima partita dopo aver sostituito sulla panchina Marco Giampaolo. Pioli predica umiltà e concretezz­a, Liverani non si lascia troppo condiziona­re dal cambio sulla panchina, consapevol­e che il suo avversario di oggi è una squadra che non si sta ancora esprimendo al massimo.

«Il Milan non sta giocando un calcio fantastico - ha detto ma hanno i giocatori per uscire da questo momento e per vincere contro di noi. Le difficoltà di andare a San Siro ci sono sempre, sia prima che dopo la sosta per le Nazionali». E su Pioli la butta lì, come fosse una battuta. «Nessuno cambia una squadra in dieci giorni, ma con il cambio di allenatore sicurament­e i giocatori avranno la testa un po’ più libera. Noi dobbiamo solo pensare al nostro percorso. Forse ci manca qualcosa con il Verona, per il resto abbiamo incontrato solo squadre forti. Abbiamo una nostra identità, andiamo a cercare punto ovunque». La sua squadra sarà sostenuta da duemila tifosi, già in viaggio verso San Siro.

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