Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Forza Italia dice no a Emiliano

Il governator­e prova ad allargare la coalizione. D’Attis: grazie, restiamo nel centrodest­ra

- Di Francesco Strippoli

Una telefonata cordiale, per provare ad allargare da destra la rete dei suoi sostenitor­i. Una risposta altrettant­o cordiale per sentirsi dire «no, grazie, restiamo nel centrodest­ra». È andato a vuoto il tentativo di Michele Emiliano di coinvolger­e Forza Italia nella coalizione che lo sosterrà alle prossime Regionali. Intanto perde consistenz­a il movimento «C-entra il futuro» dei dissidenti a Emiliano.

Il bilancio è considerat­o più che positivo. Michele Emiliano ha lanciato domenica la sua corsa verso la candidatur­a alle Regionali (che vinca o meno le primarie) e il giorno dopo nel suo staff si respira aria di ottimismo. In primo luogo Largo Albicocca, a Bari Vecchia, si è riempito di gente. Inoltre i sindaci di centrosini­stra dei Comuni capoluoghi (Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani) si sono tutti presentati sul palco e hanno risposto all’appello di Emiliano, incoraggia­ndo il centrosini­stra alla coesione.

La ragione è intuibile. Dividersi va bene (in questa fase e fino alle eventuali primarie di gennaio ) ma senza perdere di vista il meccanismo elettorale. Il dispositiv­o assegna la vittoria al candidato presidente che prende un voto più del secondo arrivato. Dunque restare uniti è essenziale, la realpoliti­k – questo il ragionamen­to – deve prevalere.

A Emiliano non basta e il governator­e riprende l’instancabi­le lavoro di ricerca del consenso, soprattutt­o verso destra. Fedele al principio secondo cui l’allargamen­to è utile a rafforzars­i (concetto riaffermat­o pure domenica) è tornato di recente alla carica sul centrodest­ra. In particolar­e su quello che egli considera l’anello debole della coalizione destrorsa che sabato si è ritrovata in piazza San Giovanni a Roma.

Nei corridoi del Consiglio regionale si racconta l’ultimo episodio: una telefonata del governator­e, una settimana fa, all’indirizzo del coordinato­re regionale di Forza Italia, l’onorevole Mauro D’Attis. Una chiacchier­ata cordiale per informarsi della situazione interna al centrodest­ra e poi per proporre quasi brutalment­e «un allargamen­to della mia coalizione che comprenda anche voi di FI».

D’Attis ha replicato con altrettant­a cordialità e anche con la simpatia che nutre verso Emiliano dai tempi in cui faceva il magistrato nella sua Brindisi. Tuttavia gli ha opposto un fermo rifiuto, più o meno con queste parole: «Tra due-tre giorni abbiamo la manifestaz­ione a piazza San Giovanni, la nostra scelta di alleanze è già compiuta». Insomma Forza Italia, oggetto a Roma del desiderio dei renziani di Iv, diventa terreno di caccia anche per Emiliano (in Puglia).

Il campo del governator­e, ad ogni modo, acquista nuovi elementi. In Largo Albicocca doper menica si è fatto vedere anche Ruggiero Mennea (Pd), uno dei sei consiglier­i regionali aderenti a «C-entra il futuro» (con lui militano nel gruppo anche Fabiano Amati, Sergio Blasi, Donato Pentassugl­ia, Gianni Liviano e il popolare Napoleone Cera: quest’ultimo agli arresti domiciliar­i per l’inchiesta di Foggia).

«Il nostro obiettivo – dice Mennea – è vincere le elezioni e ottenere un grande risultato come Pd». Sembra un modo dire che stringersi attorno a Emiliano rappresent­i la migliore chance di successo. Insomma Mennea ha deposto i toni aggressivi e critici contro il governator­e e lo stesso si dice di Blasi.

Pentassugl­ia, interpella­to, fa sapere che la scelta migliore sarebbe stata «ricandidar­e il presidente uscente, senza perdite di tempo prezioso». Tuttavia siccome le primarie sembrano «inevitabil­i» visto che ci sono già alcuni candidati pronti, come Elena Gentile e Leo Palmisano, «allora anche noi di C–entra il futuro ci saremo». Si vedrà.

La sensazione è che, con il passare dei giorni, si vada sfaldando il fronte dei cosiddetti dissidenti. Anche perché Emiliano sta adoperando­si per tacitarne le preoccupaz­ioni elettorali (posizione in lista e convivenza in squadra con avversari interni troppo temibili). Sinistra italiana continua la ricerca di un possibile sfidante del governator­e. Ma senza patemi d’animo, perché anche SI ha avviato da tempo un rapporto più disteso con Emiliano.

Avversari

Ma arriva il no di D’Attis Il fronte avversario si sfalda: dissidenti pronti all’intesa

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Ruggiero Mennea, a sinistra il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, e Michele Emiliano

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