Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Le sedute spiritiche di chi è in maggioranza
Caro direttore, innanzitutto voglio ringraziare il Corriere del Mezzogiorno, e in particolare Francesco Strippoli, per l’attenzione che ci dedica.
Anche domenica, a margine della presentazione della ricandidatura di Michele Emiliano, la Giusta Causa è stata menzionata tra gli «avversari», nel centrosinistra, del presidente in carica, con la colpa (grave) di aver concluso la recente assemblea del 12 ottobre chiedendo «risposte» (per la verità non solo a Emiliano, ma all’intera coalizione) invece di indicare colei o colui che avrebbe dovuto «incarnare» la ricca piattaforma programmatica discussa in quella iniziativa. Strippoli ha ragione da vendere, sia nel definire la nostra assemblea ricca di analisi e proposte, sia nel sottolineare l’assenza di un candidato che le facesse proprie, in quella sede o altrove: ma questa non è una responsabilità che può essere ascritta a noi. La Giusta Causa non è un partito nè un comitato elettorale, e quanto a me ho dichiarato da tempo di non essere candidato a nulla. Tutto quello che l’associazione ha fatto, negli ultimi mesi, non è stato contro o a sostegno di una candidatura, ma per stabilire le regole comuni e i contenuti programmatici con i quali il centrosinistra intende affrontare le prossime elezioni, dopo la «gestione non certo smagliante» degli ultimi anni, come scrive il Corriere. Noi ci preoccupiamo di questo, in coerenza con il manifesto fondativo della nostra associazione, e se abbiamo contribuito a realizzare una «ricca piattaforma programmatica» per il governo della Regione abbiamo già raggiunto un obiettivo importante. Ci sarebbe piuttosto da chiedersi cosa stia facendo, dall’altra parte, il tavolo della maggioranza - recentemente allargato a nuovi commensali - che da un anno discute solo della data e delle modalità delle primarie. Una sorta di ininterrotta seduta spiritica, senza mai un accenno alle cose da fare. Mi rendo conto che un tavolo parla solo per bocca di un medium, e che pertanto non gli si può chiedere di più. Ma, come ebbe a dire un grande filosofo dell’800, «la nave è ormai in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono del comandante non è più la rotta, ma ciò che mangeremo domani». Qualcuno evidentemente pensa che preoccuparsi sempre e soltanto del menù del giorno sia un toccasana, noi no. E non abbiamo cambiato idea dopo aver visto tutti i sindaci dei capoluoghi pugliesi eletti dal centrosinistra accorrere domenica scorsa a sostenere, con qualche eccesso retorico, la candidatura di Michele Emiliano, tanto da indurre seriamente il dubbio che ormai si parli di primarie solo nell’oltretomba, con voce sempre più flebile. Noi restiamo convinti che senza una direzione precisa il centrosinistra rischi di andare alla deriva e, per giunta, di non vincere le elezioni: questo, a me e a noi, pare il problema. Per cui continueremo, ostinatamente, ad avanzare proposte e a chiedere risposte convincenti ai partiti, ai movimenti e ai candidati.