Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’audizione sul sito di Margherita di Savoia scatena i partiti
Saline, francesi assenti in Regione Pd, Fi e grillini uniti per i lavoratori
In ballo ci sono 160 posti di lavoro e il progetto di tutela di una delle aree naturalistiche più belle ed affascinanti d’Europa, le Saline di Margherita di Savoia. Sul futuro del polo, passato dalla società Atisale alla francese Salins du Midi, ieri c’era grande attesa per l’audizione nella IV commissione regionale, presieduta da Donato Pentassuglia. Ma nessun rappresentante della società francese si è presentato, scatenando le polemiche di tutti i partiti, da Forza Italia ai pentastellati, per un giorno tutti uniti. Ruggero Mennea, il consigliere Pd che aveva chiesto l’audizione, attacca: «Un’assenza da stigmatizzare. Alla presidenza della commissione non sono arrivate nemmeno delle giustificazioni circa la loro assenza, arrivate invece dalla gestione uscente (quella dei siciliani D’Ali’ Staiti).
Mentre all’audizione sono intervenuti la vicesindaca di Margherita di Savoia, Grazia Galiotta e i sindacati Cgil e Uil. Volevamo capire dagli acquirenti cosa vogliano fare e quanto siano intenzionati a investire. Ora nella vertenza vanno coinvolti il Mise e il Mef, che controlla Mps». Nino Marmo, presidente del gruppo consiliare di Fi, è un fiume in piena. «Il passaggio delle Saline ai francesi è un’operazione avvenuta non per acquisizione diretta, ma per acquisizione di un debito (garantito da azioni) che la Atisale ha maturato verso il Monte dei Paschi di Siena. La società francese si è aggiudicata per 5,4 milioni la gara di Mps che, in tal modo, ha ceduto crediti per 16,7 milioni erogati da SalapiaAtisale. Alla gara si sono presentati anche Salapia con imprenditori locali, offrendo 5,6 milioni di euro. Ma Mps ha scelto la “strada francese” nonostante l’offerta fosse addirittura inferiore», dice Marmo. Che aggiunge: «Ora intervenga la Regione». I consiglieri di centrodestra, Ventola e De Leonardis, rilanciano: «Emiliano tace sul passaggio ai francesi. È daccordo? »Infine Grazia Di Bari, consigliera regionale di M5S: «È una vendita su cui è necessario fare chiarezza per due motivi fondamentali: i posti di lavoro e i riflessi economici. Le perplessità riguardano la inusuale procedura con la quale Mps aveva messo all’asta il proprio credito, vantato nei confronti della Salapia Sale e Atisale».