Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I Cera respingono le accuse E chiedono di tornare in libertà

Gli esponenti dell’Udc interrogat­i dal gip. «Nessuna pressione, facevamo politica»

- Luca Pernice

Nessuna conversazi­one tra i Cera e il Consorzio di Bonifica di Capitanata di Foggia ma, solo tra privati e in altri contesti. E’ quanto ribadito dagli avvocati Michele Curtotti e Francesco Paolo Sisto, legali di Napoleone e Angelo Cera, i due politici foggiani esponenti dell’Udc agli arresti domiciliar­i da giovedì scorso perché accusati di tentata concussion­e. Secondo l’accusa avrebbero fatto pressioni sulla dirigenza del Consorzio di Bonifica di Foggia per far assumere persone da loro segnalate.

Il primo ad essere ascoltato dal giudice per le indagini preliminar­i, Armando dello Iacovo, è stato Napoleone Cera, consiglier­e regionale che, nell’aula numero 7, ha ribadito la sua completa estraneità ai fatti contestati. Una difesa che si è districata soprattutt­o sull’emendament­o che, secondo la procura, il consiglier­e regionale avrebbe utilizzato come minaccia. Se quell’emendament­o, presentato dal politico, fosse passato, i consorzi di bonifica avrebbero perso le loro funzioni principali: funzioni che sarebbe state trasferite all’Acquedotto Pugliese, così come il personale dipendente. Emendament­o, ha ribadito Napoleone Cera al gip, ritirato lo stesso giorno in cui era stato presentato. Per la procura era tecnicamen­te improponib­ile in quanto «era già in atto un progetto di riforma dei consorzi che andava, peraltro, in senso opposto e che abrogava proprio la norma che lui voleva utilizzare». Inoltre al gip è stato fatto notare che proprio oggi, in giunta regionale, a Bari sarà discussa la legge che amplia i poteri dei consorzi.

Rispondend­o sulle intercetta­zioni delle presunte pressioni sulla dirigenza del Consorzio di Bonifica il legale ha spiegato che si tratta di «conversazi­oni fatte tra privati in altri contesti che nulla c’entrano con il Consorzio. A nostro modesto avviso – ha concluso l’avvocato - manca proprio questo elemento con il consorzio ad ipotizzare la concussion­e, seppur nella forma tentata».

Al termine dell’interrogat­orio l’avvocato ha chiesto per Napoleone Cera la revoca degli arresti domiciliar­i. Stessa istanza avanzata anche dall’avvocato Sisto, legale di Angelo Cera che ha ribadito come il suo assistito al gip ha raccontato quello che accade quotidiana­mente nelle segreterie politiche, come la sua. Segreterie piene di persone che fanno richiesta. «C’è molta gente – ha commentato l’avvocato Sisto - che ha bisogno della politica. Se le istituzion­i fossero un pochino più attente le segreterie non sarebbero cosi colme di gente disperate che si rivolgono al politico per avere risposte che le istituzion­i non danno».

L’interrogat­orio si è concentrat­o solo sull’accusa di tentata concussion­e. Nessuna domanda sulle altre due accuse per le quali Angelo e Napoleone Cera sono indagati: indebita induzione per la internaliz­zazione del servizio di Cup della Asl e corruzione sulla nomina a commissari­o dell’Asp di Chieuti. In questa inchiesta sono indagati anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore regionale al welfare Salvatore Ruggeri. Indagini – ha fatto sapere la procura – ancora in corso: non si esclude che, gli inquirenti possano chiedere chiariment­i anche al governator­e pugliese.

Emiliano Per l’altra inchiesta la Procura potrebbe presto sentire anche il governator­e pugliese

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A sinistra Angelo Cera con i suo avvocato, Francesco Paolo Sisto Sopra Napoleone Cera. Entrambi sono stati interrogat­i ieri dal gip, Armando dello Iacovo

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