Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Acquedotto, i tanti dubbi mai chiariti
Basterebbe prendere in considerazione un dato di fatto per giustificare un’operazione chiarezza richiesta sulla gestione dell’Acquedotto Pugliese targata Michele Emiliano: il cambio di quattro consigli d’amministrazione in poco più di due anni (dal 2016 al 2018). In VII Commissione regionale la proposta di Commissione d’inchiesta su Aqp avanzata dal Movimento 5 Stelle è stata bocciata (anche dalle altre opposizioni). «Ci chiediamo perché questa proposta da fastidio alla vecchia politica - hanno dichiarato le pentastellate Antonella Laricchia e Grazia Di Bari a margine della seduta -, abbiamo dimostrato, dati alla mano, come non solo la percentuale di realizzo degli investimenti ma proprio il dato sulle attività messe a bando e quelle aggiudicate per i lavori siano notevolmente inferiori in questi anni di governo regionale a guida Emiliano rispetto a quelli precedenti». I vertici Aqp in audizione (era presente l’ad Nicola De Sanctis foto) hanno parlato di 145 milioni di investimenti realizzati in termini di spesa nel 2018 come previsto dal programma di interventi approvato dall’Aip. Peccato che il management abbia trascurato il flop degli anni precedenti. Perché i 145 milioni sono frutto di una rinegoziazione al ribasso chiesta proprio da Aqp. Basti prendere in considerazione il 2017: l’obiettivo era di 259 milioni e alla fine ne sono stati realizzati solo 144 milioni. Il futuro? La società non è in grado di investire e quindi sta decidendo di dare a una società esterna (l’Aqp avrà il controllo) la responsabilità di realizzare investimenti complessivi di 700 milioni. Un maxi appalto da controllare con attenzione.