Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Puglia maglia nera nella spesa dei fondi
Secondo gli ultimi dati dell’Agea, la Puglia è il fanalino di coda tra le Regioni meno sviluppate d’Europa nella spesa dei fondi per l’agricoltura. Il totale ammonta al 22,5% della quota disponibile. Un risultato che l’eurodeputato Fitto ha definito «disastroso».
Come per l’avanzata della xylella anche per il mancato utilizzo dei fondi strutturali dell’agricoltura le responsabilità della giunta Michele Emiliano sono sempre più evidenti. E questo emerge dagli ultimi dati dell’Agea che ha fatto il punto sull’utilizzo delle risorse al 15 ottobre del 2019. L’analisi è impietosa: la Puglia è il fanalino di coda con solo il 22,5% di avanzamento della spesa sull’importo complessivo. Si tratta non solo del dato peggiore del Mezzogiorno, ma di quello delle regioni meno sviluppate. Quest’ultime, nella rete rurale nazionale, hanno totalizzato il 22,8% di utilizzo. Il timore? È che possano essere persi tanti soldi a vantaggio dell’economia pugliese. Uno schiaffo all’agricoltura che soffre.
All’attacco Raffaele Fitto, co-presidente del gruppo europeo Ecr-Fratelli d’Italia. «Esistono le buone intenzioni - afferma Fitto - e la corsa contro il tempo dei dirigenti e funzionari dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia per non perdere preziosi finanziamenti europei. Ma, poi, esistono i numeri reali, quelli che non diamo noi oppositori cattivi, ma l’Agea».
Ecco i numeri comparati alle altre regioni: la Calabria è al 45,8%, la Campania al 31,8%, la Sicilia al 31,1% e la Basilicata al 27,6%. L’emergenza? Entro il 31 dicembre del 2019 la Puglia di Emiliano deve rendicontare 148 milioni di spese per non perdere le risorse. La Regione è al lavoro per recuperare terreno, ma sicuramente saranno persi almeno 30 milioni a danno del settore. «È un primato al contrario - conclude Fitto - mai raggiunto da nessun presidente della Regione Puglia e in questo caso il paradosso è che si tratta anche dell’assessore all’Agricoltura. Una delega che Emiliano tiene non per sua volontà, ma perché dato il disastro totale del settore nessuno vuole. Stando così le cose, i milioni che al 31 dicembre prossimo la Puglia rischia di restituire all’Europa non sono solo 30 ma circa 149. Emiliano si prepari a rispondere quanto meno politicamente di una sciagura di immani proporzioni per un settore che avrebbe bisogno di ulteriori finanziamenti, non di perdere quelli assegnati».