Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Mobbizzato il nemico degli assenteist­i

Foggia, quattro anni fa denunciò i colleghi. Ora lavora isolato nelle campagne di Lesina

- Pernice

Ha denunciato i colleghi assenteist­i ma «come ringraziam­ento sono stato isolato e vittima di mobbing».A parlare è Matteo Pio Ciavarella, dipendente del Consorzio per la bonifica di Capitanata, che nel 2015 denunciò i suoi colleghi che si allontanav­ano senza giustifica­to motivo dal posto di lavoro. Ora lo stesso Ciavarella presta servizio in una struttura abbandonat­a nelle campagne di Lesina e sprovvista di servizi essenziali. «Me l’hanno fatta pagare».

«Ho denunciato i miei colleghi per assenteism­o, perché invece di venire al lavoro svolgevano faccende personali, e come ringraziam­ento vengo punito e sono vittima di mobbing». Così Matteo Pio Ciavarella, custode-idrovorist­a del Consorzio per la Bonifica della Capitanata di Foggia che lavorava, all’epoca della denuncia, nell’impianto di Palude Lauro, nelle campagne di San Nicandro Garganico, sintetizza al Corriere del Mezzogiorn­o cosa starebbe subendo dopo aver denunciato dieci suoi colleghi per assenteism­o.

Una vicenda che risale al 2015 quando Ciavarella decise di denunciare i suoi colleghi che, secondo quanto raccontò ai militari della Guardia di finanza di San Severo, spesso si allontanav­ano dal posto di lavoro senza giustifica­to motivo e per sbrigare faccende prettament­e personali. «Non ne potevo più - racconta il dipendente del Consorzio -. In quegli uffici lavoravo solo io. I miei colleghi firmavano sul registro delle presenze ma poi al lavoro non venivano mai». A volte, sempre secondo la sua versione, nessuno gli veniva a dare il cambio ed era cosi costretto a svolgere anche i turni degli altri colleghi. Nonostante le segnalazio­ni ai suoi dirigenti, nessuno avrebbe fatto nulla. «Così - racconta ancora Ciavarella - mi sono stancato di questa situazione e ho deciso di raccontare tutto alla Guardia di finanza».

Da allora è iniziato il calvario di Ciavarella. Nel luglio del 2016 alcuni ispettori del Consorzio scoprirono nell’impianto delle telecamere. Subito dopo Ciavarella fu licenziato: fu ipotizzato che fosse stato lui a installare quelle videocamer­e. Il tutto fu chiarito solo dopo che la procura di Foggia chiese al Consorzio la restituzio­ne di quelle attrezzatu­re: erano state installate dagli inquirenti per controllar­e l’ingresso e l’uscita di chi lavorava in quella struttura.

In seguito all’inchiesta dieci dipendenti sono stati accusati di truffa aggravata per presunto assenteism­o sul luogo di lavoro: la prima udienza del processo si svolgerà il 21 notri. vembre. Intanto Ciavarella, dopo l’intervento del suo legale, l’avvocato Luca Castello, fu reintegrat­o e il 2 gennaio del 2017 è tornato al lavoro.

«Da quel giorno però – continua il dipendente – per me è iniziato un nuovo incubo, fatto di vessazioni e soprusi continui. Sono stato trasferito nella struttura di Palude Grande, nelle campagne di Lesina. Lavoro in una struttura completame­nte abbandonat­a. Fino a poco tempo fa non avevo l’acqua e i bagni erano rotti. Ora fortunatam­ente abbiamo risolto, in parte, questo problema. Ma ne restano molti alHo un telefono per contattare i miei superiori ma quando chiamo nessuno mi risponde. Lavoro da solo in tutta la struttura, in una zona isolata nelle campagne, e in caso di pericolo, di emergenza posso chiamare, ma tanto non mi risponde alcun collega».

I dipendenti accusati di assenteism­o, sono stati prima sottoposti ad un provvedime­nto di sospension­e di funzioni e stipendio e – quando sono stati installati i rilevatori di presenze marcatempo sugli impianti – sono tornati al lavoro. Questo ha creato, però, nuovi e maggiori disagi e problemi a Ciavarella. «Se devo chiedere un’ora di permesso o delle ferie – continua – devo rivolgermi al mio superiore che è una delle persone che ho denunciato per assenteism­o». E nonostante la denuncia a lavorare sarebbe comunque sempre e solo lui. «Nell’impianto – conclude Ciavarella – lavoro solo io. Quando finisce il mio turno non viene nessuno, la struttura è abbandonat­a. E’ controllat­a solo durante il mio orario di servizio».

Il luogo Matteo Pio Ciavarella è stato inviato in una struttura in campagna dove, fino a poco tempo fa non c’era neanche l’acqua

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Matteo Pio Ciavarella è stato trasferito all’impianto di Palude Grande, nelle campagne di Lesina, dove è unico dipendente in servizio
Solo Matteo Pio Ciavarella è stato trasferito all’impianto di Palude Grande, nelle campagne di Lesina, dove è unico dipendente in servizio
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