Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
SE L’ELETTORE VA IN DEPRESSIONE
«Eadesso, pover’uomo?» è un libro di Hans Fallada pubblicato con grande successo nel 1932 e spesso utilizzato per spiegare le radici sociali e culturali della presa di potere di Hitler. Lo ricordo non per questo, anche se l’invito del governatore veneto Zaia alla polizia a lasciare il galateo e a prendere il manganello non può che evocare stagioni che speravamo superate. Il “pover’uomo” in questione è il cittadino pugliese che tanto a destra che a sinistra potrebbe, visto il deprimente scenario, rinunciare per disperazione al voto della prossima primavera.
La destra è ancora alla ricerca un candidato credibile; voti forse tanti ma personalità che li raccolgano nessuna o quasi. È un’altalena tra vecchi e consunti personaggi ed aspiranti leader la cui scarsa notorietà è tale da obbligare i giornalisti ad estenuanti ricerche per illustrarli. I rappresentanti locali della Lega se interrogati rispondono «chiederemo a Roma». Tacciono anche i Cinque Stelle non sapendo ancora se vi sarà un’intesa – al termine alleanza reagiscono indignati – con il Pd. Dovranno comunque interrogare Rousseau, personaggio che dai tempi del liceo non aveva mai goduto di tanta notorietà.
A sinistra la situazione non è meno confusa. Anzi, è unitariamente confusa. Il governatore Emiliano si è ricandidato tra timori e polemiche. A parte questioni gravi come i fondi non utilizzati in agricoltura ed i problemi irrisolti nella sanità, le inchieste della magistratura su di lui sono aumentate e sembra spaventino. La più recente coinvolge sia pur indirettamente il candidato sindaco di San Severo, potenziale beneficiario politico del contestato intervento del governatore. San Severo ritorna perché nel 2014 l’allora sindaco nominò Emiliano assessore per riempire il buco temporale tra la carica di sindaco e quella di governatore. Incarico proclamato gratuito, anche se ci fu chi dai banchi del Consiglio comunale ne denunciò la solo apparente gratuità.
Le polemiche all’interno del Pd sono in forte e rumorosa crescita. Il rischio non è tanto che i candidati alle primarie in competizione con Emiliano possano sorpassarlo quanto che i voti del PDdcrollino come è già avvenuto alle ultime politiche. Il «che fare?» corre, perciò, non solo sulle bocche dei dirigenti di partito ma soprattutto su quelle di quegli elettori pugliesi che, non numerosi, un pensierino verso la sinistra lo fanno ancora.