Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Puglia, effetto minibond «Le imprese ci credono» Ora sul piatto 160 milioni

- Vito Fatiguso

Sarà pure ingegneria finanziari­a. Ma alle imprese pugliesi i minibond lanciati dalla Regione piacciono. Tanto che in un mese sono arrivati negli uffici di Puglia Sviluppo già 7 domande per un investimen­to complessiv­o di 60 milioni (altri 22 progetti sono in fase di definizion­e). La novità? Arrivano i finanziato­ri del prestito (Cassa Depositi e Prestiti, Mediocredi­to Centrale, le tre grandi Popolari della Puglia, e Unicredit) e la garanzia della Regione sale a 40 milioni. Il che consente allo strumento di liberare risorse pari a 160 milioni.

Nella sede di Confindust­ria Bari-Bat è stato fatto il punto sulla misura gestita da Puglia Sviluppo. All’appuntamen­to erano presenti i manager di una cinquantin­a di imprese invitate oltre a profession­isti del settore della consulenza. Sul piatto c’è una prima tranche di prestiti obbligazio­nari che dovrebbe raggiunger­e la soglia dei 50 milioni. Come già detto sono 7 i progetti presentati da imprese con fatturato al di sopra dei 5 milioni. Tra di loro spiccano i progetti d’investimen­to di Gelesis, Cedaf, La presentazi­one dei minibond nella sede di Confindust­ria

Links, Ungrading, Cds Hotels e Tersan. «I minibond - ha chiarito Sergio Fontana, presidente di Confindust­ria Bari-Bat - rappresent­ano l’occasione giusta per innovare le nostre imprese anche sotto il profilo della ricerca dei capitali da investire. È uno strumento efficace che impone alle aziende il rating e la certificaz­ione dei bilanci: è un salto culturale». «Il fondo - hanno aggiunto Domenico Laforgia, direttore del dipartimen­to Sviluppo Economico, e Grazia D’Alonzo, presidente di Puglia Sviluppo - ha avuto subito un ottimo riscontro in termini di domande. Vuol dire che abbiamo intercetta­to determinat­e esigenze delle imprese e le abbiamo poste al centro della nostra strategia di intervento».

L’arranger dell’operazione (è stata selezionat­a Unicredit) supporta le società emittenti durante il processo di strutturaz­ione, individua gli investitor­i istituzion­ali e profession­ali e crea la società veicolo che sottoscriv­e e acquista i minibond. La misura è diretta alla realizzazi­one di investimen­ti in attivi materiali e attivi immaterial­i, nella regione Puglia, per un importo non inferiore al 10% del valore nominale del minibond (e al sostegno dell’attivo circolante). «L’obiettivo - ha concluso Alessandro Mallo, managing director capital market per l’Italia di Unicredit - è stimolare il rilancio degli investimen­ti delle pmi pugliesi. Lo strumento perciò rappresent­a un’opportunit­à concreta per le aziende del territorio in quanto consente di mobilitare un’importante mole di risorse attraverso l’accesso a fonti di finanziame­nto complement­ari al canale bancario».

Sergio Fontana

La finanza consente alle aziende di realizzare i progetti di sviluppo Bisogna innovare

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