Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Xylella, allarme di Coldiretti Ma la Regione smentisce

Malvasi, dipartimen­to politiche agricole: chiaro il nostro monitoragg­io, qui non c’è

- Antonella Ciervo

All’ennesimo allarme Xylella arrivato da Coldiretti Puglia che annuncia la «virata e avanzata della malattia sul fronte tarantino verso Matera», la Regione Basilicata risponde con dati e cifre che smentiscon­o questo scenario.

Secondo l’organizzaz­ione degli agricoltor­i i nuovi casi registrati a Montemesol­a e a Crispiano dimostrere­bbero l’«espandersi della malattia con una velocità pari a 2 chilometri al mese», ma l’istituzion­e lucana impegnata da anni nell’attività di verifica dello stato di salute degli alberi e nelle eventuale presenza di focolai, si tratta di un allarme senza conferme. «Al momento non abbiamo trovato nemmeno un albero che abbia presentato esito positivo. La Xylella non c’è in Basilicata né a Matera - spiega perentorio Giuseppe Malvasi, del dipartimen­to Politiche agricole e Forestali - Il nostro monitoragg­io è cominciato nel 2015 e ad oggi registra un controllo complessiv­o sul territorio (con una maggiore attenzione in zone come Bernalda, Ferrandina Montescagl­ioso, Pisticci) pari a 194 mila alberi di cui 950 analizzati senza che sia emerso nulla che lasci pensare allo sviluppo del batterio. Ci occupiamo di tutte le aree - prosegue - nelle quali sono presenti non solo l’ulivo ma anche altre piante come l’oleandro o il mandorlo».

Gli appelli periodici che guardano alla città dei Sassi come alla prossima destinazio­ne del batterio che ha sterminato le campagne pugliesi, sembrano cadere nel vuoto davanti a dati incontrove­rtibili che indicano il suolo lucano e quello materano più in particolar­e, come aree sane e nelle quali non ci sono casi accertati. Pur in assenza di elementi di rischio, ovviamente, gli uffici regionali proseguono l’attività di monitoragg­io che impone analisi accurate svolte senza trascurare nessun aspetto geografico e ambientale. «Non sottovalut­iamo alcun elemento prosegue Giuseppe Malvasi - come ad esempio il Philaenus spumarius, uno dei vettori della malattia del quale verifichia­mo ogni aspetto». La cosiddetta «sputacchin­a media», infatti, in Puglia è ormai considerat­o il principale vettore della Xylella.

In tutto il territorio lucano, secondo gli ultimi dati pubblicati da Agrifoglio, periodico dell’Alsia ( Agenzia lucana di sviluppo e innovazion­e in agricoltur­a), la coltura dell’ulivo è presente in 32.753 aziende e interessa poco più di 28 mila ettari, realtà che nella stragrande maggioranz­a sono concentrat­e in provincia di Matera. I dati rientrano nel documento di attuazione del Piano nazionale di emergenza per la gestione della Xylella contenuto nel documento di attuazione realizzato dalla regione Basilicata.

Giuseppe Malvasi Non abbiamo trovato nemmeno un albero che abbia questo batterio

Lo scontro

Per l’associazio­ne dei coltivator­i la malattia avanza. Per i tecnici è tutto sotto controllo

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