Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Xylella, allarme di Coldiretti Ma la Regione smentisce
Malvasi, dipartimento politiche agricole: chiaro il nostro monitoraggio, qui non c’è
All’ennesimo allarme Xylella arrivato da Coldiretti Puglia che annuncia la «virata e avanzata della malattia sul fronte tarantino verso Matera», la Regione Basilicata risponde con dati e cifre che smentiscono questo scenario.
Secondo l’organizzazione degli agricoltori i nuovi casi registrati a Montemesola e a Crispiano dimostrerebbero l’«espandersi della malattia con una velocità pari a 2 chilometri al mese», ma l’istituzione lucana impegnata da anni nell’attività di verifica dello stato di salute degli alberi e nelle eventuale presenza di focolai, si tratta di un allarme senza conferme. «Al momento non abbiamo trovato nemmeno un albero che abbia presentato esito positivo. La Xylella non c’è in Basilicata né a Matera - spiega perentorio Giuseppe Malvasi, del dipartimento Politiche agricole e Forestali - Il nostro monitoraggio è cominciato nel 2015 e ad oggi registra un controllo complessivo sul territorio (con una maggiore attenzione in zone come Bernalda, Ferrandina Montescaglioso, Pisticci) pari a 194 mila alberi di cui 950 analizzati senza che sia emerso nulla che lasci pensare allo sviluppo del batterio. Ci occupiamo di tutte le aree - prosegue - nelle quali sono presenti non solo l’ulivo ma anche altre piante come l’oleandro o il mandorlo».
Gli appelli periodici che guardano alla città dei Sassi come alla prossima destinazione del batterio che ha sterminato le campagne pugliesi, sembrano cadere nel vuoto davanti a dati incontrovertibili che indicano il suolo lucano e quello materano più in particolare, come aree sane e nelle quali non ci sono casi accertati. Pur in assenza di elementi di rischio, ovviamente, gli uffici regionali proseguono l’attività di monitoraggio che impone analisi accurate svolte senza trascurare nessun aspetto geografico e ambientale. «Non sottovalutiamo alcun elemento prosegue Giuseppe Malvasi - come ad esempio il Philaenus spumarius, uno dei vettori della malattia del quale verifichiamo ogni aspetto». La cosiddetta «sputacchina media», infatti, in Puglia è ormai considerato il principale vettore della Xylella.
In tutto il territorio lucano, secondo gli ultimi dati pubblicati da Agrifoglio, periodico dell’Alsia ( Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura), la coltura dell’ulivo è presente in 32.753 aziende e interessa poco più di 28 mila ettari, realtà che nella stragrande maggioranza sono concentrate in provincia di Matera. I dati rientrano nel documento di attuazione del Piano nazionale di emergenza per la gestione della Xylella contenuto nel documento di attuazione realizzato dalla regione Basilicata.
Giuseppe Malvasi Non abbiamo trovato nemmeno un albero che abbia questo batterio
Lo scontro
Per l’associazione dei coltivatori la malattia avanza. Per i tecnici è tutto sotto controllo