Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Sei eroine di Ovidio in scena per l’apertura di Strade Maestre

A Lecce Koreja presenta il suo nuovo spettacolo «Heroides», regia di Elena Bucci

- di Nicola Signorile

Quello dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce è un teatro di testimonia­nza che tiene sempre gli occhi aperti sul mondo. Cerca di indagarlo, interpreta­rlo attraverso gli strumenti che gli sono propri, aprendosi alle persone e al territorio. «Una forma di resistenza e non obbedienza intellettu­ale e culturale», come la chiama il fondatore e direttore artistico Salvatore Tramacere, che forgia anche la 24esima edizione di «Strade Maestre», la composita stagione che ha già preso il via ieri, dopo le due anteprime inserite nel progetto «BetSud». Ad aprire il cartellone è Heroides, lettere di eroine del mito dall’antichità al presente, nuova produzione Koreja per la regia del premio Ubu Elena Bucci (con l’ausilio di Marco Sgrosso) in collaboraz­ione con Le Belle Bandiere che andrà in scena anche stasera alle 20.45 e domani alle 18.30.

Punto di partenza è Heroides appunto, in cui il poeta romano Ovidio immaginò 21 lettere scritte da eroine del mito come Fillide, Arianna, Fedra e Medea, ai loro amanti. Un genere del tutto inedito per la letteratur­a latina del tempo, che qui rivive grazie alla rilettura delle sei attrici in scena: Giorgia Cocozza, Alessandra De Luca, Angela De Gaetano, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic.

«Ho pensato a un testo in cui potessimo immergerci con curiosità e libertà, misurandoc­i con quello sguardo verso il passato che ispira e illumina il presente nei momenti di cambiament­o e trasformaz­ione», ha spiegato Elena Bucci. Ogni attrice si è misurata anche come autrice, attraverso la riscrittur­a del testo e «una serie di proposte e improvvisa­zioni». Codici che si intreccian­o mescolando dialetto e italiano, linguaggio del corpo e le musiche originali eseguite dal vivo da Giorgio Distante, unico uomo in scena. Amore, abbandoni, tradimenti accomunano la voce del poeta a quelle delleinter­preti, ironiche e tragicheal tempo stesso, nella immu-tata narrazione dei destinidel­le donne, delle loro ingiu-ste sofferenze o delle qualitàneg­lette e sprecate.La stagione di Koreja ritro-verà Danio Manfredini in Alpresente, Enzo Vetrano e Ste-fano Randisi protagonis­ti diuna tre giorni interament­e dedicata al loro modo di fareteatro, e Mimmo Borrelli, chea marzo porterà a Lecce LaCupa - Fabbula di un omo chedivinne albero. Ad aprile Ko-reja riabbracce­rà anche Else Marie Laukvik e l’Odin Teatretcon La casa del sordo - Un ca-priccio su Goya, con la regiadi Eugenio Barba. Il dopo ter-remoto a l’Aquila farà da sfon-do a Mario e Saleh di e con Sa-verio La Ruina, mentre di la-voro e morte si parlerà in Scintille, spettacolo con Lau-ra Curino, co-fondatrice del Teatro Settimo di Torino. No-vità di quest’anno, «Croma», la rassegna di musica classicaa cura di Ludovica Rana. Cin-que appuntamen­ti, invece, per «Open Dance», il cantierede­lla nuova da nza con Equili-brio dinamico e Compagnia Naturalis Labor. Info su www.teatrokore­ja.it.

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Lo spettacolo­Le sei attrici di Heroides; sullo sfondo a destra, nella semi-oscurità, l’unico uomo in scena, il musicista Giorgio Distante

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