Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Trecentomila euro in dosi pronte per essere immesse sul mercato materano: un arresto
L’odore era potentissimo e si sentiva da decine di metri. Chiunque passasse per quel casolare non poteva non sentire l’odore acre che fa la marijuana che si essicca. Con un blitz, i carabinieri del comando Provinciale di Matera, a Tursi, frazione Giardini, hanno scoperto e sequestrato un maxi - deposito di marijuana, arrestando nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti un 45enne del posto che certamente ne era il custode mentre ancora non ci sono prove sufficienti per stabilire se fosse anche il coltivatore. I carabinieri hanno inferto un durissimo colpo ai «signori della droga», attraverso il blitz che ha consentito di sequestrare un capannone artigianale con all’interno una vera e propria stazione di lavorazione della canapa indica. Nel corso dell’operazione è stato arrestato un 45enne del posto.
L’operazione di servizio è stata condotta dai militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Policoro che hanno scoperto il posto proprio per il forte odore che emanava. Due giorni fa, dopo aver raccolto forti elementi a carico del 45enne, i carabinieri hanno deciso di procedere alla perquisizione del capannone, rinvenendo al suo interno una vera e propria fabbrica della droga, adibita al deposito delle infiorescenze della canapa indiana, alla loro essiccazione e imbustamento per la successiva commercializzazione. Infatti il deposito, oltre che a fungere da luogo riparato da occhi indiscreti, era utilizzato per compiere tutte le operazioni necessarie ad arrivare al prodotto finito da immettere sul mercato della droga.
All’interno i carabinieri hanno infatti rinvenuto una vera e propria catena di montaggio: 178 arbusti di canapa indica riversi per terra e 9 contenitori colmi di rami secondari, tutti già essiccati ma ancora da lavorare, per un peso ingentissimo e non quantificato, oltre a 7 cassette di plastica contenenti 10 chilogrammi di marijuana pronta per la successiva immissione sul mercato e tutta l’attrezzatura utile a confezionare lo stupefacente. Si stima che la droga possa pesare oltre trenta chili per un guadagno mancato che oscilla attorno ai 300mila euro. Il capannone, la droga rinvenuta e tutto il materiale per il confezionamento, sono stati posti sotto sequestro mentre l’arrestato, su disposizione dell’Autorità giudiziaria materana è stato portato in carcere.