Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il forcing sui funzionari: «Spendete i fondi del Psr»
La corsa dell’assessorato all’Agricoltura per non perdere le risorse europee. La tagliola del 31 dicembre
C’era tutto lo staff che si dedica alla spesa dei fondi europei del Psr (piano di sviluppo rurale), circa 120 tra funzionari e dirigenti. Michele Emiliano, governatore e titolare della delega dell’Agricoltura, si è intrattenuto con loro per due ore circa. Li ha voluti incontrare per spronarli, motivarli, incoraggiarli: soprattutto da loro dipende la quantità di denaro che si riuscirà a spendere entro fine anno, per evitarne il «disimpegno automatico» e la perdita definitiva.
L’incontro era stato stabilito nei giorni scorsi dopo che erano state tracciate le prime proiezioni di spesa. Si tratta di rendicontare (certificare) a Bruxelles qualcosa come 150 milioni. È una cifra enorme se si considera che mancano due mesi al traguardo fissato dalla commissione europea. Si calcolano vari scenari: il migliore prevede che si riesca a spendere una somma vicina a 120 milioni, il che significa dover restituire «solo» una trentina di milioni. È l’obiettivo verso il quale Emiliano ha incoraggiato dirigenti e funzionari, cui ha promesso visite settimanali per tenere sotto controllo la situazione.
Al vertice hanno partecipato Luca Limongelli (responsabile della spesa, cosiddetta Autorità di gestione), Gianluca Nardone (capo dipartimento dell’Agricoltura), Roberto Venneri (segretario della giunta) e Claudio Stefanazzi (capo di gabinetto della Regione). Limongelli si è detto fiducioso di poter spendere più rapidamente dei mesi scorsi, visto che proprio nei giorni scorsi il Tar ha dato via libera alle graduatorie per il cosiddetto «Pacchetto giovani» (misura 6.1 del Psr). Resta la possibilità di farsi riconoscere una scusante da Bruxelles, una sorta di «causa di forza maggiore» dovuta ai numerosi contenziosi che hanno impedito una maggiore fluidità nell’impiego delle risorse. Per ora gli uffici della commissione Ue non si sono pronunciati. Hanno rinviato ogni valutazione ai primi giorni del nuovo anno: solo a quel punto la Regione dovrà dimostrare che la parte «non spesa» è direttamente collegabile al contenzioso.
Ieri mattina, inoltre, si è svolta una importante audizione in commissione Bilancio: sono stati ascoltati il direttore di dipartimento della sanità Vito Montanaro e i dirigenti responsabili della spesa farmaceutica, Vito Bavaro e Paolo
Stella. Da sempre l’acquisto dei medicinali (per farmacie convenzionate e ospedaliere) rappresenta una spesa considerata fuori misura rispetto alla percentuale del fondo sanitario (circa il 7%) fissata dalle norme.
Montanaro, Bavaro e Stella hanno riepilogato le misure adottate dalla giunta per contenere l’esborso. Sono state ricordate le disposizioni emanate dalla giunta per sanzionare i medici che non rispettino le linee guida in materia di «appropriatezza delle prescrizioni», il monitoraggio delle ricette, il controllo del consumo di farmaci, l’acquisizione di medicinali esclusivamente mediante ricorso alla Consip e al Soggetto aggregatore (acquisti cumulativi per risparmiare sul prezzo). È stato osservato, inoltre, che se il consumo di farmaci generici fosse in linea con la media nazionale, si risparmierebbe dai 40 ai 60 milioni l’anno.
In commissione Risparmio di 40 milioni se il consumo dei farmaci generici fosse in linea con la media