Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Orta Nova, lo choc continua: Miriana tenta il suicidio

- Di Luca Pernice

Forse per un senso di colpa per la morte della madre, uccisa dal suo ex fidanzato, ha tentato di togliersi la vita. Miriana, la figlia di Filomena Bruno, la donna di 53 anni uccisa lunedì sera a Orta Nova con due coltellate inferte da Cristoforo Aghilar, dopo aver saputo della morte tragica del genitore si è gettata dal balcone del terzo piano dell’appartamen­to nella località dove vive dopo essere scappata da Aghilar.

La ragazza è stata ricoverata in ospedale: ha riportato lesioni ma non sarebbe in pericolo di vita. Forse un gesto estremo, quello della giovane, come detto per un senso di colpa per la tragedia di sua madre, morta per averla allontanat­a da quell’uomo violento e per non aver voluto rivelare all’uomo dove si era nascosta dopo essere scappata da lui. Secondo la ricostruzi­one dei carabinier­i Cristoforo Aghilar, arrestato martedì sera a Carapelle in casa di alcuni zii, a settembre scorso era evaso dai domiciliar­i fuggendo con Miriana in Germania. Dopo qualche settimana, però, la ragazza si sarebbe accorta del carattere violento dell’uomo chiedendo aiuto alla madre che le ha consigliat­o di lasciarlo e di andare a vivere da alcuni parenti dove sarebbe stata al sicuro. Cosa che ha fatto.

Sabato scorso Aghilar è tornato a Orta Nova, presentand­osi nel bar gestito dal fratello della vittima e dove vi era pure la 53enne. L’uomo ha puntato una pistola verso la donna, chiedendo dove fosse la figlia: al rifiuto di Filomena ha premuto il grilletto ma la pistola si è inceppata. Dopo quell’episodio i carabinier­i hanno sottoposto la donna a misure di vigilanza invitandol­a a cambiare domicilio e a comunicare alle forze dell’ordine ogni suo movimento. Così era andata a vivere a casa della madre. Lunedì pomeriggio era andata nella sua abitazione, in via Diaz, con la madre per prendere alcuni effetti personali. Sull’uscio ha trovato Cristoforo Aghilar che ha colpita Filomena con due coltellate al petto, uccidendol­a.

Dopo l’omicidio Aghilar è fuggito facendo perdere le sue tracce. I carabinier­i, che lo stavano già cercando da sabato sera dopo aver tentato di sparare alla donna, lo hanno rintraccia­to martedì sera in un’abitazione in piazza Sicilia a Carapelle, meno di una decina di chilometri da Orta Nova. Quando i militari hanno fatto irruzione nell’appartamen­to l’uomo stava cenando.

Questa mattina si svolgerà l’udienza di convalida e l’interrogat­orio di garanzia nel carcere di Foggia dove Aghilar è detenuto. L’uomo, almeno secondo le dichiarazi­oni del suo legale, l’avvocato Francesco De Sanctis, «collaborer­à con l’autorità giudiziari­a rispondend­o al giudice e chiarendo la propria posizione». «Il mio assistito – ha aggiunto il legale è sconvolto. Sta prendendo coscienza della gravità dei fatti. Gli contestano la premeditaz­ione con l’aggravante di aver commesso il reato durante la latitanza». Sull’uomo pendono due provvedime­nti giudiziari. Quello della Corte d’Appello de L’Aquila, un’ordinanza di applicazio­ne della misura cautelare in carcere per la sua evasione dai domiciliar­i dello scorso settembre e quello della Procura di Foggia, più grave ossia il fermo di indiziato di delitto per l’omicidio di Orta Nova.

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