Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Medicina a Taranto fra le proteste
Fioramonti ridà il via libera al corso. Ma 44 dei 48 studenti iscritti vogliono restare a Bari
Il ministero dell’Istruzione ha ordinato la ripresa delle lezioni a Taranto del corso di Medicina dell’Università Aldo Moro. Il sindaco Melucci esulta, ma la stragrande maggioranza degli studenti è pronta alle barricate perché vuole restare a Bari.
Il corso-trottola di Medicina ritorna a Taranto. La data non è ancora stata deliberata dal rettore Stefano Bronzini, ma in ogni caso sarà un passaggio difficile: ad eccezione dei quattro studenti che hanno scelto la sede tarantina, gli altri 44 tutti baresi e della Bat si sentono «deportati». Il bando di concorso ha generato equivoci e un malcontento esploso il giorno dell’inaugurazione. I posti assegnati virtualmente a Taranto sono 60 su 300, ne hanno attribuiti 48 e chi è stato destinato sullo Ionio per scorrimento della graduatoria non l’ha presa bene. Ragazzi e famiglie hanno protestato platealmente e sottolineato la mancanza di servizi anche se qualche rivendicazione per una sede appena nata è apparsa strumentale. Chiedono alloggi, mense, segreteria, trasporti veloci e puntuali e anche dove frequenteranno le cliniche che, però, scattano solo dal terzo anno. Difficilmente accetteranno di fare ritorno a Taranto e si preannunciano nuove resistenze. Altri, al contrario, credono nel progetto avviato dall’Università di Bari di istituire questo nuovo percorso formativo. Ettore Piro, un biologo di 37 anni di Francavilla Fontana, lavoro e famiglia e con il sogno nel cassetto di diventare medico, ha superato la selezione e ha scelto la sede nascente di Paolo VI. «Sono convinto che, dopo il necessario rodaggio, funzionerà tutto. Se non apriva Taranto avrei messo il mio sogno da parte». Stefano Martano, rappresentante degli studenti di Medicina nel consiglio di amministrazione dell’ateneo attende il resoconto dei dirigenti dell’Università prima di commentare la decisione scaturita dal Miur. Ma, anche con quattro studenti soltanto, la sede didattica funzionerà perché è stata riattivata su decisione del ministro Fioramonti.
Ieri al ministero dell’Istruzione tutti i dubbi sono stati chiariti, le procedure adottate da Roma e dall’Università di Bari sono state ritenute regolari e il Miur ha dato il via libera alla ripresa delle lezioni del percorso formativo dislocato a Taranto. Non è un secondo corso di laurea in Medicina di nuova istituzione. In quanto tale avrebbe richiesto l’accreditamento. Si tratta di una sede didattica collegata al corso già funzionante a Bari, quindi non richiede riaccreditamenti. Il vertice convocato a Roma doveva trovare la via d’uscita a una situazione che ha trasformato i 48 studenti destinati a Taranto in base alla graduatoria in staffettisti sulla tratta Adriatico-Ionio. Avvio delle lezioni a Taranto, stop del ministero dopo otto giorni, trasferimento a Bari. Ora dovranno ritornare nel plesso della Cittadella della Carità.
Il sindaco Rinaldo Melucci ha partecipato al vertice romano insieme con il direttore generale del Comune, Ciro Imperio. «A seguito di un particolareggiato confronto lungo più di due ore presso il Miur a Roma – annuncia – si è potuto registrare che alcun motivo osta alla prosecuzione del canale formativo che l’ateneo pugliese ha acceso a Taranto per gli studi del primo anno in Medicina». Il sindaco ha confermato «la disponibilità del civico ente a sostenere oggi e per il futuro gli sforzi di tutti gli attori istituzionali volti al rafforzamento della presenza universitaria a Taranto. La questione era di per sé complessa e ne andavano legittimamente chiariti tutti i termini. Il canale formativo in Medicina a Taranto resta una realtà e oggi siamo molto soddisfatti, continueremo a lavorare sulla specificità di Taranto e a spenderci senza riserve per la creazione di un polo di eccellenza della sanità e della ricerca ionica. In una nota dell’Università barese è scritto che il rettore Stefano Bronzini, «adotterà le conseguenti deliberazioni appena sarà pervenuta la nota ufficiale del Miur» ma non si sbilancia sui tempi dell’apertura della sede. Il senatore Mario Turco sottolinea che «dopo un’attenta analisi il ministero ha deciso di rilasciare il nulla osta per la continuazione delle lezioni nella sede di Taranto. Ci siamo ripromessi di aprire un tavolo di confronto per consolidare il corso di Medicina nel 2020-2021». Secondo l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, «Medicina e Chirurgia a Taranto viene a costruire nuove opportunità per i nostri ragazzi e per il territorio. L’unità di intenti, la concertazione, diventino consuetudine al fine di raggiungere nuovi obiettivi così come avvenuto in questa circostanza». «A breve – dice l’assessore regionale Mino Borraccino riprenderanno le lezioni a Taranto e gli studenti ritorneranno a frequentare la sede ionica. Non sussistono motivi ostativi al canale formativo, peraltro già precedentemente autorizzato, a Taranto».
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Appena arriverà la nota del Miur adotterò le decisioni necessarie
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Medicina è una opportunità di crescita per i ragazzi tarantini e per la città