Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Emiliano sfidato dai gazebo della Lega «Firme per chiedere le sue dimissioni»
L’iniziativa dopo le ultime rivelazioni dell’inchiesta di Foggia. Attacco anche da Fratelli d’Italia
Le urne si avvicinano e il clima politico si arroventa. Il governatore Michele Emiliano è finito ieri nella morsa di due partiti di centrodestra. Da un lato la Lega ne chiede le dimissioni; dall’altro i Fratelli di Italia lo accusano di ipocrisia e incoerenza per aver promosso la legge sulle lobby e di averla disattesa.
Il primo a uscire allo scoperto è il deputato leghista Rossano Sasso. È il coordinatore barese della Lega che – priva di rappresentanti in Consiglio regionale dopo l’elezione di Andrea Caroppo a eurodeputato – si affida a lui per formulare un durissimo comunicato. Lo sfondo su cui si muove Sasso è l’inchiesta della procura foggiana su Angelo e Napoleone Cera, padre e figlio, rispettivamente ex deputato e consiglieparole re regionale dell’Udc. L’indagine – nella quale è indagato Emiliano e l’assessore regionale al welfare Salvatore Ruggeri – ruota attorno alla nomina di un commissario, segnalato dai Cera, in una Asp (azienda dei servizi alla persona).
«Quello che avevamo sempre temuto – dice Sasso – oggi sta diventando realtà. Una realtà dolorosa per i cittadini pugliesi, che sanno cosa vuol dire curarsi in Puglia con la sanità pubblica. Se le accuse della magistratura venissero confermate, ci troveremmo dinanzi ad un quadro della sanità pubblica pugliese, targata pd ma soprattutto targata Emiliano, desolante a dir poco. Un mercato di favori in cambio di voti, di assunzioni nelle società partecipate delle Asl, di concorsi truccati, di appalti dirottati. Per me questo è il peggiore governatore (ed assessore alla sanità ad interim) che la Puglia abbia mai avuto». Da queste considerazioni muove l’iniziativa leghista. «Nei prossimi giorni – promette Sasso – organizzeremo gazebo per raccogliere le firme dei cittadini, con cui chiederemo le dimissioni di Emiliano».
Fdi non arriva a tanto, ma le del capogruppo Ignazio Zullo e del coordinatore regionale Erio Congedo sono velenose. «Apprendiamo da notizie di stampa – scrivono i due esponenti di Fdi – che il presidente Emiliano incontrò a Bari nella sede della giunta il responsabile Sud della Gpi. Si tratta della società trentina che, secondo l’ipotesi della procura di Foggia, avrebbe assunto persone vicine a un consigliere di maggioranza indagato (Cera junior, ndr). E avrebbe avuto illecitamente prorogato il servizio Cup dell’Asl di Foggia, che, invece, doveva essere internalizzato». Zullo e Congedo non muovono al governatore contestazioni di carattere penale, ma politico. «A noi – dicono i due Fdi – è nota l’incoerenza di Emiliano ma riteniamo che la collettività pugliese se ne debba rendere conto. Come? Attraverso l’osservanza o meno di una legge che lo stesso Emiliano ha voluto e reclamizzato in pompa magna, quella sulle lobby. Chiederemo a Emiliano di venire in Consiglio a riferire se nell’ospitare il rappresentante della Gpi ha osservato le norme». Il senso è chiaro. Emiliano ha voluto la legge sulle lobby – che prevede la «pubblicità» degli incontri dei componenti di giunta – e ha esaltato quelle disposizioni come esempio di trasparenza. Ora, secondo Zullo e Congedo, sembra che Emiliano non abbia rispettato la prescrizione e non abbia inserito l’appuntamento nell’agenda pubblica consultabile online.
Anche l’assessore Ruggeri è destinatario di richieste di dimissioni, al pari di Emiliano. Intervistato da Radionorba esclude passi indietro. «Prima – dice – dimostrerò la mia estraneità ai fatti con le carte e le intercettazioni. Poi deciderò se restare o meno in giunta, ognuno può dire quello che pensa ma io so chi sono».
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L’assessore Ruggeri Prima vedrò le carte e le intercettazioni, poi dimostrerò la mia estraneità ai fatti