Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Vertenza Auchan In tutta la regione 730 lavoratori nel «limbo»
«Siamo sempre più sconcertati per una vertenza che non ha numeri certi. Dopo più di due ore di confronto con l’azienda ufficialmente non sappiamo neanche quali punti vendita dovrebbero essere coinvolti nel processo di rinnovamento». Così Barbara Neglia, segretaria generale della Filcams Cgil Puglia, al termine del vertice, tenutosi a Roma, sul futuro dei punti vendita a marchio Auchan.
La multinazionale ha deciso di cedere la gran parte del ramo italiano a Conad (60%) e la restante quota delle insegne ad altri operatori (40%). «Continueremo nella protesta - prosegue Neglia - finché non si avrà un quadro ben definito delle insegne che attualmente sono transitate a Margherita spa. Sul tavolo l’azienda ha solo affermato che su 16 mila dipendenti gli esuberi saranno 3 mila. Inoltre, si parla di una cessione di spazi per la rimodulazione dei format di vendita Conad». In sostanza, il management prevede un nuovo modello di vendita: punti da 6-8 mila metri quadrati. Gli spazi recuperati dovrebbero essere ceduti ad altri operatori con conseguente passaggio dei dipendenti. In Puglia i numeri parlano di 4 ipermercati: Casamassima (12 mila metri quadrati), Taranto (8 mila), Modugno (6 mila) e Mesagne (8 mila). L’occupazione complessiva è di 730 dipendenti.
Nel corso del confronto Conad ha fatto sapere che i punti vendita da salvare aumentano da 109 a 154. Dei 45 in più figurano anche 21 ipermercati quindi per la Puglia potrebbero essere recuperati i negozi di Modugno e Mesagne (destinati alla dismissione). «Il deterioramento è così rapido - è scritto in una nota dell’azienda - che nel 2019 la situazione è peggiorata ulteriormente (-6,7% dei ricavi rispetto al progressivo di settembre 2018) e oggi la rete Auchan fa registrare perdite di esercizio per 1,1 milioni al giorno. Il piano, elaborato in brevissimo tempo, offre all’azienda la reale possibilità di “invertire la rotta”. Per la messa in sicurezza e l’integrazione della rete Auchan in quella Conad sono previsti investimenti per circa 170 milioni. Il piano industriale prevede il ricorso a soli strumenti ordinari di gestione di crisi aziendali». Si tratta di ricollocazione in Conad, presso terzi (altre reti commerciali e spazi ipermercati) e presso i fornitori. Inoltre, le misure portano alla mobilità incentivata, agli ammortizzatori sociali, alla flessibilità e all’avvio all’imprenditorialità di ex dipendenti (trasformazione in soci imprenditori).