Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Duni all’asta a fine mese: il Comune ci ripensa e offre 2,7 milioni di euro

Il 29 il teatro sarà venduto ma l’anno della cultura è al termine

- Fabio Postiglion­e

Se tutto andrà come deve, il 29 novembre la città di Matera avrà un teatro di 1.200 posti, solo che l’anno della cultura è praticamen­te giunto al termine e se l’idea era quello di poterlo sfruttare nel corso di quest’anno da capitale europea purtroppo non è stato così. La Giunta del sindaco Raffaele De Ruggeri ha deliberato la decisione di bloccare in bilancio i soldi per acquistare il teatro. Circa 2 milioni e 700 mila euro il cui 10% dovrà essere versato subito al Tribunale, venerdì 29 novembre. Il Comune ha il diritto di prelazione su quel bene e con estrema probabilit­à sara venduto proprio alla città. Ma il punto interrogat­ivo è sempre d’obbligo. Questo perché non è la prima volta che la trattativa salta.

Il teatro Duni conta su 1.200 posti ed è l’unica sala a Matera di questa capienza.

La sua storia tormentata - è chiuso da tempo - potrebbe essere ad una svolta. Il tribunale di Matera aveva concesso un rinvio ai proprietar­i della struttura perché un istituto bancario avrebbe potuto ripianare i debiti per 400mila euro. Lo aveva confermato il liquidator­e Carmelino Scalise circa quattro mesi fa e aveva annunciato l’intervento dell’istituto di credito per chiudere la vicenda che finora aveva impedito la vendita e mandato all’asta una prima volta (operazione poi sospesa per un primo tentativo di accordo sui debiti) la struttura al centro della città. Il Comune, dal canto suo, era pronto all’operazione e contava anche su 4,5 milioni già assegnati dalla Regione con fondi europei per i lavori di ristruttur­azione previsti oltre al milione e mezzo per comprarlo anche se la cifra oscilla attorno ai due milioni di euro. La storia del teatro che ha ospitato artisti del calibro di Noa, Stefano Bollani, Uto Ughi, Gino Paoli, Daniele Silvestri - risale metà degli anni ‘30. Il destino dell’edificio avrebbe dovuto essere abitativo; così almeno aveva previsto il piano regolatore del 1935 e così aveva deciso il suo proprietar­io, l’avvocato

Domenico Latronico. Nel 1946, a guerra appena terminata, però, dopo alcuni colloqui (ai quali prese parte anche il nuovo socio, il tipografo Giovanni Conte) con l’architetto Ettore Stella, si decise di dotare Matera di un cine teatro. Mentre l’Italia ancora si leccava le ferite del secondo conflitto mondiale, la scelta si trasformò in un esempio vincente. Ettore Stella era sensibile ai temi più aggiornati del dibattito dell’architettu­ra del suo tempo e aveva già organizzat­o una mostra fotografic­a per denunciare la condizione abitativa dei Sassi. Decise così di affrontare la sfida della costruzion­e di un teatro. Il risultato fu un edificio dotato di modernità e di coraggio nel coniugare elementi innovativi e rispetto di un luogo, come il centro storico di Matera, al quale la comunità legava vicende di intere generazion­i e che guardava a quella struttura fra marmi di Carrara e linoleum Pirelli come al simbolo del nuovo volto della città. Al teatro Duni sono stati dedicati libri, tesi di laurea, studi proprio per il patrimonio architetto­nico che ha rappresent­ato ma che oggi rischia di perdersi per una chiusura così lunga. L’intervento dell’istituto di credito riaprirebb­e così i termini per la vendita al Comune, cavallo di battaglia del sindaco De Ruggieri. Adesso il tempo dell’attesa è finito e il 29, con estrema probabilit­à il Comune potrà acquistare il teatro. Il problema degli spazi man canti in città è stato un problema molto sentito soprattutt­o dalla Fondazione che per moltissimi spettacoli ha avuto «il tutto esaurito» nel giro di pochi minuti dall’emissione dei biglietti. Poi buona parte dei grandi eventi sono stati realizzati tutti (miracolosa­mente) a Cava del Sole che è stata resa agibile in tempi record. Adesso si resta in attesa del Duni.

La struttura

Platea con 1.200 posti e palco molto ampio Ci sono però molte ristruttur­azioni da fare

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy