Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ferisce la moglie uccide la vicina e poi si ammazza

Cerignola, il terrore scatenato da un agricoltor­e. Avviate indagini sul movente

- Di Luca Pernice

Ha sparato alla moglie, ferendola gravemente, poi ha rivolto la pistola alla vicina di casa uccidendol­a e infine, con la stessa arma, si è tolto la vita. Potrebbe essere questa la ricostruzi­one dell’omicidiosu­icidio avvenuto ieri mattina nelle campagne di Cerignola.

Intorno alle 11 di ieri – secondo la ricostruzi­one dei carabinier­i - Francesco Ciuffreda di 69 anni, un agricoltor­e incensurat­o, ha ferito gravemente la moglie, Giuseppina Pantone di 65 anni, e ha ucciso una vicina di casa, Luminita Brocan, una romena di 55 anni, intervenut­a dopo aver sentito i colpi di pistola. L’uomo

poi si è suicidato. L’omicidio-suicidio, l’ennesimo in provincia di Foggia in poco più di un mese, è avvenuto nella campagna dell’uomo in località Posta Aucello, ad una decina di chilometri da Cerignola, nei pressi della statale per Manfredoni­a. Un casolare interno alla campagna ofantina e nascosto da una fitta coltivazio­ne di vitigni. Qui l’uomo e la donna vivevano accudendo piccoli animali e, soprattutt­o, le piantagion­i, in particolar­e i vitigni.

A dare l’allarme ai militari è stato il compagno della romena che ha avvisato uno dei figli della coppia. L’uomo si è precipitat­o nella campagna dei genitori trovando tre corpi a terra, proprio davanti all’aia del casolare. Tra i corpi anche quello del padre e della madre che era ancora viva. L’uomo l’ha caricata in auto e l’ha accompagna­ta al pronto soccorso dell’ospedale Giuseppe Tatarella di Cerignola. Qui i medici, verificand­o la gravità della ferita, un colpo di pistola alla testa, hanno deciso il suo trasferime­nto in elisoccors­o all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. La donna è stata ricoverata nel reparto di rianimazio­ne e poi trasferita una seconda volta, a Foggia: le sue condizioni sono gravissime ed è in pericolo di vita.

Sul luogo dell’omicidiosu­icidio, poco dopo, sono giunti i carabinier­i della compagnia di Cerignola, del reparto operativo di Foggia e i colleghi della scientific­a per i rilievi del caso. A poco a poco sono giunti anche altri familiari della coppia, della vicina uccisa dall’agricoltor­e e alcuni amici.

Un omicidio- suicidio la cui dinamica è ancora da accertare con esattezza. Così come il movente appare ancora avvolto dal mistero. L’agricoltor­e non ha lasciato alcun biglietto o altro messaggio che potesse spiegare il suo gesto. Inoltre, nel corso delle prime indagini degli inquirenti non sarebbero emerse alcune situazioni di contrasto. Né al

L’allarme

La tragedia è stata scoperta dal compagno della signora ferita

l’interno della coppia e neanche con i vicini, con cui pare i rapporti fossero tranquilli e normali. Cosi come non risulta alcuna querela, nessun intervento e neanche nessuna lamentela di qualsiasi genere.

Pare, ma si tratta solo di una indiscrezi­one che deve essere ancora confermata, che ci sia stata una discussion­e tra i protagonis­ti della vicenda poco prima dell’omicidio-suicidio. Gli investigat­ori per tutta la giornata hanno ascoltato uno dei due figli della coppia e altri conoscenti alla ricerca di qualche indizio per capire il movente dell’ennesima tragedia familiare e indirizzar­e le indagini. Voci, che però anche queste non troverebbe­ro conferme da parte degli inquirenti, parlano di una presunta depression­e dell’agricoltor­e che, negli ultimi tempi, era diventata sempre più aggressiva. Uno stato depressivo in cui l’uomo sarebbe caduto dopo aver scoperto di aver un male incurabile. Ma come detto si tratta, al momento, ancora di voci non confermate e sulle quali gli inquirenti stanno cercando di fare luce.

In poco più di un mese è il secondo omicidio-suicidio avvenuto in provincia di Foggia. E sempre tra le mura domestiche. Nella notte tra l’11 e il 12 ottobre scorso a Orta Nova, Ciro Curcelli, un assistente capo della Polizia penitenzia­ria di 53 anni ha ucciso con la pistola d’ordinanza la moglie Teresa Santolupo, casalinga di 54 anni e le loro figlie: Valentina di 18 anni e Miriana che avrebbe compiuto dodici anni il prossimo 20 novembre. L’uomo prima di uccidere i familiari ha telefonato i carabinier­i spiegando quello che aveva fatto e che stava per fare. «Vi lascio la porta aperta»: ha aggiunto prima di spararsi un colpo in testa.

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I rilievi I carabinier­i sul luogo dell’omicidio-suicidio

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