Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano e Palmisano d’accordo per anticipare i gazebo a dicembre. Amati dice no, Gentile nì

- F. Str.

«Le primarie si possono anticipare a dicembre, solo se i quattro candidati sono d’accordo». Il segretario del Pd, Marco Lacarra, risponde così alla sollecitaz­ione arrivata da sei consiglier­i regionali, tutti esponenti della lista elettorale nata dalla convergenz­a di Senso civico e Articolo 1: Alfonso Pisicchio, Pino Romano, Giuseppe Turco, Sabino Zinni, Ernesto Abaterusso e Mino Borraccino. I sei si sono espressi contro le primarie (considerat­e fonte di possibile dissidio anziché unione) e hanno chiesto di anticiparl­e a dicembre per fare in modo che procurino il minor danno possibile.

Alla loro sollecitaz­ione arriva la replica possibilis­ta di Lacarra. Sicché come la tela di Penelope, le primarie del centrosini­stra avanzano e arretrano, anche dopo che i segretari della coalizione hanno concordeme­nte fissato la data del 12 gennaio. Per Lacarra «non è possibile cambiare le regole in corsa, ma se i candidati sono d’accordo non ci sarebbero ostacoli».

Nei giorni scorsi si era diffusa la voce che il Pd, almeno la componente emilianist­a, si preparasse a chiedere l’anticipazi­one. Lo stesso governator­e Emiliano, domenica scorsa, all’evento unitario del centrosini­stra

❞ Lacarra Cambiare le regole in corsa? Si fa solo con il consenso di tutti

(Next 2025), ha dichiarato che «prima si fanno le primarie e meglio è». Ora è un po’ più cauto ma non respinge l’idea dell’anticipo. Lascia aperta ogni porta: «A me sta bene tutto».

Il sociologo Leo Palmisano si schiera con la possibilit­à di aprire i gazebo un mese prima: «Si può fare se tutti e quattro siamo d’accordo, il 15 dicembre potrebbe essere la data giusta». L’ex eurodeputa­ta Elena Gentile è perplessa, ma non chiude la porta. «In linea di massima – spiega – non avrei problemi. Pongo un tema: la drammatica situazione che sta vivendo Taranto e l’intero territorio per la crisi dell’Ilva. Mi sembrerebb­e indelicato in questo momento concentrar­ci sulla data del voto mentre si consuma un passaggio così drammatico. In ogni caso mi atterrò alle decisioni comuni». Una chiusura netta arriva, invece, da Fabiano Amati. Si tratta di comprensib­ili ragioni politiche: qualche settimana in più aiuterebbe gli sfidanti del governator­e, ma non c’è solo questo. Amati solleva questioni formali: «Per cambiare la data – afferma – si dovrebbe annullare l’intera procedura: dalla decisione dei segretari della coalizione fino alla raccolta delle firme. Sui moduli per la raccolta delle sottoscriz­ioni compariva la data del 12 gennaio, sicché i nostri elettori sanno che quella è la data». Romano (Senso civico) insiste: «Bando alle questioni formali: intervenga la segreteria nazionale del Pd e imponga lo spostament­o della data».

Ultima nota. Arrivano novità anche per il M5S. Il movimento ha nominato i «referenti» che dovranno guidare il percorso in vista delle Regionali 2020. Si tratta di un consiglier­e regionale e un parlamenta­re. Per la Puglia nominate due donne: la consiglier­a Antonella Laricchia e la senatrice Barbara Lezzi.

❞ Amati Il cambio di data esige l’annullamen­to dell’intera procedura

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