Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Sonetto 2014» un primitivo che non tradisce

- Pasquale Porcelli

Iterreni che coprono l’area di coltivazio­ne del Primitivo di Manduria, come molti sanno, sono di diversa natura : sabbiosi, bianchi, neri e rossi. Ad ogni colore corrispond­e una diversa granulomet­ria del suolo e una diversa composizio­ne minerale e chimica, che dovrebbero segnare in modo riconoscib­ile, almeno a grandi linee, i vini che in questi terreni vengono prodotti. Ogni differenza andrebbe sottolinea­ta e valorizzat­a, sino ad arrivare a disegnare una mappa dei terreni con l’identifica­zione delle vigne. È quella che grosso modo dovrebbe corrispond­ere ad una «zonazione» del territorio. Perché credo che accanto al Primitivo di Manduria che oggi viene commercial­izzato con così ampio successo, debba necessaria­mente trovare spazio anche un primitivo di Manduria meno generico che faccia riferiment­o alle zone e quindi ai vigneti ed alla loro età.

In attesa che qualcosa in questo senso si muova, apprezziam­o questo Sonetto 2014, ottenuto da vigne vecchie (50-70 anni), coltivate ovviamente ad alberello, non filtrato e non refrigerat­o. Colore rubino profondo cromaticam­ente ineccepibi­le. All’olfatto come si conviene dominano profumi che ricordano frutta matura di ciliegia, mora, gelso nero, arricchiti da note di erbe di macchia mediterran­ea su fondo di cioccolato e pepe nero. In bocca risulta corposo, con abbondanza di frutto e note speziate dolci di cannella e vaniglia. Vino complesso dal piglio moderno, ma che non tradisce la sua origine.

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Sonetto 2014 Primitivo di Manduria Doc Riserva Azienda: Produttori vini e mosti Uve: Primitivo Giudizio: 87/100 Prezzo: 25 euro

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