Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Amati, la sfida e le idee «Dai vaccini ai rifiuti io diverso da Emiliano»

«Vaccini, rifiuti, fondi europei: le mie idee diverse da quelle di Emiliano»

- Di Francesco Strippoli

Fabiano Amati è uno dei tre sfidanti di Michele Emiliano alle primarie del centrosini­stra per le Regionali del 2020. «Su tanti temi che riguardano la vita della Puglia, dai vaccini ai rifiuti per non parlare della Xylella, mi distingue una linea di pensiero molto diversa dal governator­e». Tra gli obiettivi del candidato Amati c’è l’allargamen­to della coalizione.

Consiglier­e Amati, candidato alle primarie del centrosini­stra, Arcelor Mittal sta spegnendo gli impianti di Taranto. Cosa pensa?

«Bisogna impedirlo a tutti i costi, anche con un decreto legge. È una scelta che riguarda il Paese: se il governo non dovesse farlo, scriverebb­e la parola fine sulla propria esistenza in vita».

E dopo aver impedito lo spegniment­o?

«Occorrerà procedere con l’applicazio­ne del piano ambientale che è un fatto di salute. Per portare a termine quel piano occorre che ci sia qualcuno a realizzarl­o: soggetto privato, pubblico, commissari­o, Arcelor. Chiunque fosse, dovrebbe avere la tutela legale e l’obbligo a realizzarl­o, anche a prescinder­e dalla produzione. Detto ciò, non vedo molte azioni al riguardo».

Cosa non vede?

«Ci sono alcuni che possono compiere atti e non lo fanno: penso a Di Maio. O ai parlamenta­ri che chiedono l’eliminazio­ne della protezione legale. O al presidente Emiliano che non ha una posizione precisa e beccheggia. Anche qualora la fabbrica dovesse chiudere – e non è il mio auspicio – bisogna applicare il piano ambientale. Altrimenti Taranto diventereb­be una Bagnoli 2, anzi più esplosiva di quella, vista la dimensione. E dopo il piano ambientale procedere con un’altra cosa».

Ovvero?

«Delocalizz­are gli abitanti del quartiere Tamburi, a ridosso della fabbrica, con un “bonus” per acquistare altrove la casa. Non sono tra quelli che dicono: va coniugata la salute con il lavoro. No, io dico prima la salute, con il Piano ambientale, e poi di rimbalzo il lavoro».

Hanno suscitato accese polemiche le sue parole sulla “sinistra champagne” che rifiuta il Piano casa come lei lo propone. Non poteva risparmiar­si l’espression­e?

«L’ho usata perché c’era una manifestaz­ione degli edili che chiedevano lavoro. “Sinistra champagne” non addita qualcuno, allude a un modo di pensare che è lontano anni luce dal popolo e che se ne frega delle angosce della gente e del piatto da mettere a tavola: il motivo per cui il centrosini­stra perde. Abbiamo proposto di prorogare il Piano casa in scadenza e subito vari ambienti che si definiscon­o di sinistra si sono messi a criticare. Io scelgo di stare con gli edili e con quel progetto che serve a intervenir­e sugli immobili esistenti, senza consumare suolo».

Ma pure nelle aree industrial­i.

«Solo sugli immobili esistenti, senza consumare suolo e tutelando così l’ambiente. Per di più eliminando la discrezion­alità dei funzionari pubblici perché l’intervento di ristruttur­azione sarebbe un atto dovuto. Si elimina in radice ogni tentazione di corrompere e farsi corrompere».

A proposito di polemiche. Una delle sue concorrent­i, Elena Gentile, l’ha definita “clone di Emiliano” per aver insinuato un patto tra lei stessa e il governator­e.

«L’ho già detto, corro su Emiliano e non rispondo alle polemiche. Propongo di sospendere l’attività a pagamento dei medici per combattere le liste d’attesa; Emiliano la pensa diversamen­te. Sono per la linea dura sulla xylella per evitare l’espansione del contagio; Emiliano sul punto ha tentennato, a dir poco. Propongo gli impianti per trattare i rifiuti per non aver la monnezza per strada. Sono contro le discariche e contro i camion con cui Emiliano fa fare il tour d’Europa ai rifiuti pugliesi. Ho proposto un ente strumental­e per accelerare la spesa dei fondi europei e il testo ha ricevuto il parere contrario del governo regionale: per questo giace in commission­e. Potrei continuare».

Ha illustrato una specie di contro-programma: hanno ragione quelli che dicono che le primarie rischiano di minare l’unità della coalizione?

«Io mi sono candidato perché su molte questioni la penso diversamen­te da Emiliano. Ero assessore (tra il 2009 e il 2013) quando fu approvata la lista con 5 nuovi ospedali da costruire: ne è in costruzion­e solo uno. Voglio fare il presidente perché li voglio vedere tutti finiti in 5 anni. E per estendere la copertura vaccinale. E anche per portare acqua e fogna ovunque: qui la legge c’è, ma manca il regolament­o della giunta. Mi candido perché su tante questioni ho maturato una visione diversa in termini di soluzioni possibili. Io penso che se non hai la soluzione – che piaccia o meno – tu sei parte del problema».

Qual è il leader politico che le piace di più? Zingaretti, Renzi, Salvini, Berlusconi?

«Come per la musica, non ho preferenze “singole”. Dipende, diciamo così, dai politici, dalle situazioni e dalle soluzioni che essi propongono ai problemi».

Lei è l’uomo politico pugliese più citato dal «Foglio». Cosa significa?

«Non saprei. Forse significa che il “Foglio” contesta Emiliano e sa che io propongo soluzioni diverse. Forse significa che se io vinco le primarie, la coalizione di centrosini­stra diventa più larga di quella che è».

Più larga di quella di Emiliano?

«Sì, chi oggi sta fuori dal circuito delle primarie è Italia viva di Renzi e l’associazio­ne Giusta causa che fa capo all’avvocato Laforgia. Sono due realtà politiche che a me interessan­o e coltivano idee che a me piacciono molto, in vista di una coalizione larga del centrosini­stra».

È indispensa­bile che sia larga?

«Sì, perché l’aria per noi è politicame­nte amara. Solo se vinco io le primarie, la coalizione si allarga. Si allarga sulle idee, non sul posto concesso all’Acquedotto o all’Arpal. Emblematic­o di questo aspetto è il sostegno che mi è stato accordato dall’ex assessore Tommaso Fiore, maestro di amministra­zione. Mi dice così: tu sei l’unico che prende posizione sul rapporto tra decisione politica e scienza. Fiore, Italia viva, Giusta causa dicono: prima le idee. Io gliele offro».

❞ Il Siderurgic­o Va impedito a tutti i costi lo spegniment­o del Siderurgic­o, anche con decreto legge e poi via al piano ambientale

❞ Un’altra idea di sinistra La polemica sulle mie parole sulla sinistra champagne? C’è chi se ne frega delle angosce della gente e del piatto a tavola

L’alleanza

A me interessan­o molto le idee di Italia viva e Giusta causa. Penso a loro quando dico che si può allargare l’alleanza

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 ??  ?? Al lato: il consiglier­e regionale Fabiano Amati, Pd, candidato alle primarie del centrosini­stra (assieme a Michele Emiliano, Elena Gentile, Leo Palmisano)
Al lato: il consiglier­e regionale Fabiano Amati, Pd, candidato alle primarie del centrosini­stra (assieme a Michele Emiliano, Elena Gentile, Leo Palmisano)

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