Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il superstite dei cinema porno Al Lory 15 spettatori a serata
Ad Acquarica del Capo funziona l’unica sala superstite, in Puglia, di film porno. Ogni giorno 15 clienti
Si chiama Lory, si trova ad Acquarica del Capo in Salento, e dopo le riconversioni in contenitori culturali di due sale a Fasano e Canosa, è l’ultimo cinema porno rimasto in Puglia che ha resistito al dilagare del genere sul web. Il suo proprietario ha 81 anni e, nelle serate delle proiezioni, utilizza le bobine di una volta fornite da un collezionista. I proiettori non sono mai stati adattati alla tecnologia digitale. I film sono ovviamente vintage e, per la loro visione, si registra mediamente la presenza di quindici spettatori a serata. «Sono anziani e giovani», dice il titolare Edoardo Gennaro.
È l’ultimo baluardo del cinema hard, l’unico rimasto ancora attivo in tutta la Puglia: si tratta del cinema «Lory», nato come teatro oltre settant’anni fa e trasformato poi a cavallo degli anni 2000 in sala cinematografica a luci rosse, che da quasi vent’anni intrattiene i clienti del Capo di Leuca - e non solo proiettando film per adulti.
Situato fino a qualche mese fa al civico 18 di via della Resistenza ad Acquarica del Capo (il comune salentino, lo scorso maggio, si è fuso con quello di Presicce nel comune di Presicce-Acquarica, ndr), è ancora oggi portato avanti dal suo storico proprietario Edoardo Gennaro, oggi ottantunenne, che lo gestisce insieme al figlio. Una passione mai finita che è destinata a continuare. Una passione che va oltre la crisi.
«Non mi fermo e non mi fermerò, perché se dovessi chiudere il cinema non saprei più cosa fare», racconta il signor Edoardo Gennaro che, nonostante la veneranda età, è ancora mosso da una sconfinata passione per il mondo del cinema e dello spettacolo, sia esso hot oppure no.
Il cinema «Lory», infatti, non è stato sempre un cinema per soli adulti e non ha avuto sempre lo stesso nome. In origine era anche un teatro e si chiamava «Centelle», dal nome della zona del paese in cui è situato.
Costruito nel 1948 da Vito
❞ Alla fine degli anni Novanta decidemmo di non adeguare i nostri proiettori al digitale Utilizziamo le vecchie bobine
❞ I nostri spettatori sono soprattutto anziani e giovani che provengono dalle zone limitrofe Resteremo aperti
Palese, che ottenne l’autorizzazione per adeguare un locale di sua proprietà a cinemateatro, passò nelle mani della famiglia Gennaro nel 1977 ed assunse la sua attuale denominazione.
Il cinema è rimasto immutato dal giorno dell’ammodernamento, eseguito due anni dopo la vendita, che comportò la riduzione dei posti.
In grado di ospitare oggi fino a 235 posti tra platea e galleria, è solitamente aperto dal venerdì alla domenica, dalle 16.30 alle 22, ma spesso capita che lo sia anche durante altri giorni della settimana. I prezzi sono popolari, anzi popolarissimi se paragonati a quelli delle grandi multisale: il costo del biglietto varia dai 3 ai 4 euro.
Le pellicole che vengono proiettate sono quelle di una volta montate su bobina e, perciò, i film hot proposti non sono recentissimi. Ma pazienza: chi s’accontenta, gode.
Il perché di questa scelta «vintage» lo spiega lo stesso proprietario: «Alla fine degli anni ‘90 – racconta ancora il proprietario del cinema salentino Edoardo Gennaro – decidemmo di non adeguare i nostri proiettori al digitale e così abbiamo mantenuto quelli vecchi a bobine. Quando vedemmo che gli incassi cominciavano a diminuire a causa dei pochi film disponibili, adottammo una programmazione a luci rosse».
Poi aggiunge: «Da allora, ogni settimana proiettiamo un film diverso: le pellicole su bobina sono datate, me le fornisce gratuitamente un amico collezionista. La struttura e gli interni del cinema conservano la stessa bellezza di un tempo, tanto che un regista l’ha scelto come set per la realizzazione delle scene di un film».
Chi crede che la diffusione del digitale e del web abbiano desertificato le sale dei cinema hard si sbaglia. Molti cinema hanno chiuso, è vero, ma almeno nel tacco d’Italia il settore non ha conosciuto la crisi, o quantomeno l’ha conosciuta in parte. Ad ogni spettacolo del cinema «Lory», infatti, vengono staccati mediamente dai 10 ai 15 biglietti.
«I nostri spettatori sono perlopiù anziani e giovani, che provengono dalle zone limitrofe. I clienti non sono
Il cinema «Lory» non conosce la parola crisi Il proprietario ha 81 anni «Le pellicole fornite da un collezionista»
La storia Fu costruito nel 1948 da Vito Palese Era un noto teatro, poi arrivò la svolta
tanti, ma ci sono. E finché ci saranno, noi saremo aperti. E non certo per i guadagni – conclude l’anziano titolare del cinema di Acquarica del Capo - che sono scarsi: il cinema, che sia a luci rosse oppure no, per me è innanzitutto piacere e passione». E quest’ultima non conosce età: il signor Edoardo Gennaro ed il cinema «Lory» ne sono un perfetto esempio.