Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il superstite dei cinema porno Al Lory 15 spettatori a serata

Ad Acquarica del Capo funziona l’unica sala superstite, in Puglia, di film porno. Ogni giorno 15 clienti

- di Claudio Tadicini

Si chiama Lory, si trova ad Acquarica del Capo in Salento, e dopo le riconversi­oni in contenitor­i culturali di due sale a Fasano e Canosa, è l’ultimo cinema porno rimasto in Puglia che ha resistito al dilagare del genere sul web. Il suo proprietar­io ha 81 anni e, nelle serate delle proiezioni, utilizza le bobine di una volta fornite da un collezioni­sta. I proiettori non sono mai stati adattati alla tecnologia digitale. I film sono ovviamente vintage e, per la loro visione, si registra mediamente la presenza di quindici spettatori a serata. «Sono anziani e giovani», dice il titolare Edoardo Gennaro.

È l’ultimo baluardo del cinema hard, l’unico rimasto ancora attivo in tutta la Puglia: si tratta del cinema «Lory», nato come teatro oltre settant’anni fa e trasformat­o poi a cavallo degli anni 2000 in sala cinematogr­afica a luci rosse, che da quasi vent’anni intrattien­e i clienti del Capo di Leuca - e non solo proiettand­o film per adulti.

Situato fino a qualche mese fa al civico 18 di via della Resistenza ad Acquarica del Capo (il comune salentino, lo scorso maggio, si è fuso con quello di Presicce nel comune di Presicce-Acquarica, ndr), è ancora oggi portato avanti dal suo storico proprietar­io Edoardo Gennaro, oggi ottantunen­ne, che lo gestisce insieme al figlio. Una passione mai finita che è destinata a continuare. Una passione che va oltre la crisi.

«Non mi fermo e non mi fermerò, perché se dovessi chiudere il cinema non saprei più cosa fare», racconta il signor Edoardo Gennaro che, nonostante la veneranda età, è ancora mosso da una sconfinata passione per il mondo del cinema e dello spettacolo, sia esso hot oppure no.

Il cinema «Lory», infatti, non è stato sempre un cinema per soli adulti e non ha avuto sempre lo stesso nome. In origine era anche un teatro e si chiamava «Centelle», dal nome della zona del paese in cui è situato.

Costruito nel 1948 da Vito

❞ Alla fine degli anni Novanta decidemmo di non adeguare i nostri proiettori al digitale Utilizziam­o le vecchie bobine

❞ I nostri spettatori sono soprattutt­o anziani e giovani che provengono dalle zone limitrofe Resteremo aperti

Palese, che ottenne l’autorizzaz­ione per adeguare un locale di sua proprietà a cinemateat­ro, passò nelle mani della famiglia Gennaro nel 1977 ed assunse la sua attuale denominazi­one.

Il cinema è rimasto immutato dal giorno dell’ammodernam­ento, eseguito due anni dopo la vendita, che comportò la riduzione dei posti.

In grado di ospitare oggi fino a 235 posti tra platea e galleria, è solitament­e aperto dal venerdì alla domenica, dalle 16.30 alle 22, ma spesso capita che lo sia anche durante altri giorni della settimana. I prezzi sono popolari, anzi popolariss­imi se paragonati a quelli delle grandi multisale: il costo del biglietto varia dai 3 ai 4 euro.

Le pellicole che vengono proiettate sono quelle di una volta montate su bobina e, perciò, i film hot proposti non sono recentissi­mi. Ma pazienza: chi s’accontenta, gode.

Il perché di questa scelta «vintage» lo spiega lo stesso proprietar­io: «Alla fine degli anni ‘90 – racconta ancora il proprietar­io del cinema salentino Edoardo Gennaro – decidemmo di non adeguare i nostri proiettori al digitale e così abbiamo mantenuto quelli vecchi a bobine. Quando vedemmo che gli incassi cominciava­no a diminuire a causa dei pochi film disponibil­i, adottammo una programmaz­ione a luci rosse».

Poi aggiunge: «Da allora, ogni settimana proiettiam­o un film diverso: le pellicole su bobina sono datate, me le fornisce gratuitame­nte un amico collezioni­sta. La struttura e gli interni del cinema conservano la stessa bellezza di un tempo, tanto che un regista l’ha scelto come set per la realizzazi­one delle scene di un film».

Chi crede che la diffusione del digitale e del web abbiano desertific­ato le sale dei cinema hard si sbaglia. Molti cinema hanno chiuso, è vero, ma almeno nel tacco d’Italia il settore non ha conosciuto la crisi, o quantomeno l’ha conosciuta in parte. Ad ogni spettacolo del cinema «Lory», infatti, vengono staccati mediamente dai 10 ai 15 biglietti.

«I nostri spettatori sono perlopiù anziani e giovani, che provengono dalle zone limitrofe. I clienti non sono

Il cinema «Lory» non conosce la parola crisi Il proprietar­io ha 81 anni «Le pellicole fornite da un collezioni­sta»

La storia Fu costruito nel 1948 da Vito Palese Era un noto teatro, poi arrivò la svolta

tanti, ma ci sono. E finché ci saranno, noi saremo aperti. E non certo per i guadagni – conclude l’anziano titolare del cinema di Acquarica del Capo - che sono scarsi: il cinema, che sia a luci rosse oppure no, per me è innanzitut­to piacere e passione». E quest’ultima non conosce età: il signor Edoardo Gennaro ed il cinema «Lory» ne sono un perfetto esempio.

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Nelle foto della pagina alcune immagini del cinema a luci rosse «Lory» che si trova ad Acquarica del Capo e di alcune storiche locandine dei film che vengono trasmessi È solitament­e aperto dal venerdì alla domenica, tra le 16.30 e le 22
Il luogo Nelle foto della pagina alcune immagini del cinema a luci rosse «Lory» che si trova ad Acquarica del Capo e di alcune storiche locandine dei film che vengono trasmessi È solitament­e aperto dal venerdì alla domenica, tra le 16.30 e le 22

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