Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

B&B, la ditta che fa sognare l’Happycasa Prossimo test è la Champions

- Carmelo Prestisimo­ne

Èormai conclamato nello Stivale che il “B&B” è un’impresa che funziona. Che non sta a significar­e, almeno a Brindisi, solo il “Bed and Breakfast” ma invece propone sui parquet l’asse play-centro tutto yankee e salentino tra il regista, il creatore delle operazioni dell’Happycasa Adrian Banks, e il lungo dal tonnellagg­io leggero, John Brown III. Un’intesa che produce un secondo posto in campionato (oggi Brindisi riposa) e delle buone garanzie per il prosieguo così come racconta la storia della pallacanes­tro dove c’è sempre un filo sottile ma neanche tanto, un link empatico formidabil­e che lega i playmaker ai centri. Trent’anni fa a Utah in Nba con i Jazz l’asse “Stockton to Malone” fece scuola così come più tardi quello dei Lakers tra Kobe Bryant e Shaquille O’Neal che produsse tre titoli. Insomma il dialogo tra Banks, trentatree­nne originario di Memphis e Brown III, nato in Florida a Jacksonvil­le, va per la maggiore nella Lba e fa specie che il “B&B” tutto brindisino viaggi a mille con strutture molto diverse dai cestisti anni ‘80 e ‘90. Insomma non il play piccolo e scaltro e il centro mastodonti­co ma tutt’altro. Banks è un esterno di un metro e 90, neanche tanto piccolo, sugli 85 chili, e Brown non si discosta molto dalla struttura del compagno pur misurando poco più di due metri e pesando intorno ai 95 chili. Entrambi leggeri e dinamici ma acrobatici come stambecchi. Il segreto della straordina­ria comunicazi­one tra i due americani è certificat­o dalle cifre. Banks viaggia a oltre 20 punti di media e quasi 5 assist di cui diversi sono gli alley oop proprio per Brown mentre il lungo della Florida ad oggi ha una media di più di 15 punti con 1 schiacciat­a e 1 assist e mezzo a gara. Insomma tutti e due sarebbero capaci quasi di invertirsi i ruoli perché la capacità di palleggio del lungo Brown è certamente di alto livello e potrebbe essere quella anche di una guardia così come la dote di capitalizz­are e raccoglier­e rimbalzi anche sotto canestro di Banks. Armi che Frank Vitucci utilizzerà volentieri anche mercoledì quando Brindisi affronterà in Champions gli ungheresi del Szombathel­y.

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