Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Disgelo tra Mittal e l’indotto Pagati anche gli autisti dei tir

Blitz dei commissari in acciaieria: «Situazione al limite». Proroga per l’altoforno 2

- Bechis

Una buona notizia per i lavoratori dell’indotto dello stabilimen­to siderurgic­o di Taranto. Ieri sera Lucia Morselli, l’ad di ArcelorMit­tal, ha comunicato a sindacati e Confindust­ria locale di aver provveduto a saldare le fatture arretrate dei fornitori strategici e di aver erogato un acconto del 70% ai 163 autisti dei tir (nella foto Ingenito la protesta di ieri) che trasportan­o materiale all’interno dell’acciaieria. In giornata a Taranto si è affacciato anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che ha incontrato sindaco e vescovo. «Taranto è una città che va risarcita».

Il duro confronto tra ArcelorMit­tal e le ditte dell’appalto si sblocca e il presidio di protesta davanti alla portineria C dello stabilimen­to dovrebbe sciogliers­i. La svolta è avvenuta ad opera dell’ad Lucia Morselli, che ieri sera ha personalme­nte comunicato, prima ai sindacati e poi a Confindust­ria, di aver pagato tutti i fornitori strategici al cento per cento mentre ai 163 autotraspo­rtatori ha liquidato un acconto del 70 per cento tra fatture già scadute e in scadenza. I bonifici sono partiti ieri.

Questa sterzata è avvenuta nello stesso giorno in cui i commissari di Ilva in amministra­zione straordina­ria hanno effettuato un’ispezione nel centro siderurgic­o ora gestito dalla multinazio­nale franco-indiana. «Le scorte sono al minimo e il quadro complessiv­o dello stabilimen­to è più critico rispetto alla situazione descritta nell’esposto presentato alla Procura di Taranto». È questa la sintesi del lungo sopralluog­o compiuto dai commissari ieri mattina. Si sono presentati in stabilimen­to, dopo il veto opposto la settimana scorsa dalla multinazio­nale franco-indiana, e hanno girato in lungo e in largo accompagna­ti da alcuni dirigenti e dai tecnici. L’obiettivo era verificare lo stato degli impianti e il volume delle riserve di minerale, carbone e coke e il quantitati­vo di scorte di altro tipo di materiale. In altre parole volevano accertarsi se veniva rispettato il contenuto del contratto relativo alla «corretta conservazi­one dei rami d’azienda e la conformità della gestione a quanto previsto dal piano industrial­e». La conclusion­e è stata che la fabbrica, in assenza di nuovi rifornimen­ti, ha «un raggio d’azione limitato» e che il magazzino delle materie prime è «notevolmen­te assottigli­ato». In sostanza, l’esposto presentato al procurator­e Carlo Maria Capristo, raggiunto in tribunale dopo l’ispezione per un confronto sulla complessa vicenda, è riduttivo rispetto alla realtà. Intanto, i commissari hanno annunciato che presentera­nno entro sabato la richiesta di proroga del termine del 13 dicembre fissato dal Tribunale per la realizzazi­one degli adeguament­i di sicurezza dell’altoforno 2 sottoposto a sequestro dopo l’incidente del giugno 2015 in cui è morto l’operaio Alessandro Morricella.

In particolar­e l’automatizz­azione delle operazioni sul campo di colata, secondo i tecnici di Paul Wurth, richiedono almeno dodici mesi. L’inchiesta avviata dalla Procura tarantina è destinata ad allargare il proprio orizzonte. Ai due filoni di indagine su appropriaz­ione indebita e distruzion­e di mezzi di produzione» affidati alla Guardia di Finanza con la prima delega, si affiancano da ieri quelli relativi alla sicurezza dei lavoratori e alle bonifiche interne allo stabilimen­to per i quali sono stati incaricati di svolgere i necessari accertamen­ti i carabinier­i del Noe di Roma, del Nucleo sulla sicurezza sul lavoro, del Comando provincial­e di Taranto e i funzionari dell’Ispra.

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 ??  ?? Il blocco Davanti alla portineria C dell’ex Ilva anche ieri continuava­no a essere schierati i tir degli autotraspo­rtatori dell’indotto In serata la situazione è stata sbloccata da Lucia Morselli, ad di Mittal
Il blocco Davanti alla portineria C dell’ex Ilva anche ieri continuava­no a essere schierati i tir degli autotraspo­rtatori dell’indotto In serata la situazione è stata sbloccata da Lucia Morselli, ad di Mittal

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