Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tassa sui rifiuti Con 373 euro Trani resta la città più cara

Rifiuti, i dati diffusi da «Cittadinan­zattiva»

- di F. Geremicca

Ipugliesi pagano per i rifiuti più della tariffa media nazionale. Lo rivela una indagine di Cittadinan­zattiva, che ha messo a confronto i costi del prelievo e dello smaltiment­o dell’immondizia nelle diverse regioni italiane nel 2019.

Veniamo ai numeri. La media nazionale è di 300 euro a famiglia. In Puglia la spesa è di 373 euro, proprio come nel 2018. Lontana da quella dei campani — che versano 421 euro e sono quelli che pagano di più — ma quasi il doppio rispetto ai residenti in Trentino Alto Adige, che pagano 190 euro. Lo studio mette in fila anche i capoluoghi di provincia. Trani vince la corsa alla bolletta più cara, in ambito regionale, con 400 euro. Una salasso ed è presumibil­e che i residenti si consolino fino ad un certo punto se guardano alla tariffa del 2018, quando avevano pagato ben 461 euro. A Brindisi prelievo e smaltiment­o costano solo un po’ meno: 396 euro. Bronzo per Andria, che è il capoluogo di provincia pugliese nel quale il rincaro dal 2018 è stato più sensibile. La tariffa è passata da 359 a 390 euro(+8,6%).

A Bari la tariffa 2019 è di 372 euro, con un incremento davvero minimo(0,1%) rispetto all’anno precedente. Segue ad una incollatur­a Taranto. Nella città dell’Ilva ogni famiglia paga nel 2019 per la spazzatura 371 euro. Più del 2018, quando la tariffa era di 352 euro. I barlettani nell’anno in corso spendono 358 euro, lo 0,5% in meno rispetto al 2018, quando avevano pagato 360 euro. Foggia e Lecce chiudono la classifica pugliese, ma entrambe le città sono al di sopra della media nazionale. A Foggia la tariffa del 2019 è di 352 euro, sei euro in meno rispetto ai dodici mesi precedenti. A Lecce si pagano 346 euro, tre in meno rispetto al 2018. Ma quanto si ricicla in Puglia e quanta immondizia si produce? Cittadinan­za Attiva ha messo insieme anche questi dati, relativi però al 2017. Le città più virtuose sono state Andria e Bararranca­no letta. La prima con una raccolta differenzi­ata del 63,4% ed una produzione annua di spazzatura pro capite pari a 420,1 chilogramm­i per abitante. La seconda ha toccato il 68,1% di differenzi­ata ed ha prodotto rifiuti per 425,8 chili ad abitante. Lecce non è andata male. Si è attestata al 58,3% di differenzi­ata ed ha avuto una produzione pro capite di rifiuti di 500 chili. Bari si è fermata al 39,9% di differenzi­ata. I baresi hanno prodotto nel 2007 ciascuno circa 600 chili di spazzatura. Brindisi(27,4%), Foggia(23,9%) e Trani(20,3%)

nella raccolta differenzi­ata. Fanalino di coda nel 2017 è stata Taranto con il 17,2%. La media regionale due anni fa si è attestata al 40,4%. Al di fuori della Puglia, poi, tra i molti dati interessan­ti c’è quello di Matera, la Capitale della Cultura. Nella città dei sassi si registra nel 2019 l’ incremento della tariffa dei rifiuti più alta. I materani pagano quest’anno il 19,1% in più rispetto al 2018. Un anno fa la tari era stata di 269 euro. E’ schizzata a 320 euro. Quanto alla differenzi­ata, almeno nel 2017, la splendida cittadina lucana era ben lontana dall’essere capitale, perché la percentual­e di materiali sottratti alle discariche ed agli incenerito­ri era solo del 26%.

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