Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La vicenda
● Ivan Ciullo fu ritrovato appeso per il collo ad un ulivo con un cavo elettrico nelle campagne di Acquarica del Capo il 22 giugno del 2015. Una profonda delusione lo avrebbe spinto al suicidio? La mamma e il papà acquisito non hanno mai creduto a questa ipotesi. Dopo quattro anni la svolta: è stata disposta la riesumazione del cadavere per l’autopsia e iscritto nel registro degli indagati per istigazione al suicidio la persona con la quale Dj Navi aveva una relazione difficile
I dati dei gps dell’auto e dei suoi cellulari rivelano che Ivan non era solo. Nuovo colpo di scena nel «giallo» del presunto suicidio di Ivan Ciullo, in arte «Dj Navi», talentuoso speaker radiofonico e musicista di Acquarica del Capo, nel Leccese, ritrovato impiccato ad un albero la mattina del 22 giugno 2015, nelle campagne del paese.
Ad infittire il mistero sulla morte del giovane disk-jockey salentino è stata l’integrazione della consulenza tecnica sui suoi due cellulari, che ieri mattina è stata depositata in Procura, a Lecce, e che ha consentito di recuperare dagli apparecchi elettronici del ragazzo anche i file cancellati, i registri delle chiamate (in entrata e in uscita) nonché altri dati che erano stati considerati irrecuperabili. Nuovi elementi che avvalorerebbero l’ipotesi dei familiari, secondo i quali Ivan non si sia tolto la vita, ma sia stato ucciso.
Il dato più significativo, come detto, è emerso dall’analisi sui dati registrati dai dispositivi gps dell’auto di Ivan e dei suoi cellulari. Mentre quello installato sul veicolo rileva l’ultima posizione, alle 17.13 del 21 giugno 2015, in località «Calìe»(dove il dj fu poi trovato privo di vita la mattina successiva), l’ultimo dato registrato dai gps dei telefonini è quello delle 19.09, orario ritenuto compatibile con quello della sua morte, e colloca il cellulare in via delle Rimembranze a Taurisano, ben distante dal punto in cui verrà scoperto il corpo del dj e, nell’auto, la sua presunta lettera d’addio, sulla quale è stata eseguita una perizia calligafrica.
Scartando l’ipotesi che Ivan si sia spostato a piedi per chilometri in così poco tempo, è indubbio che il ragazzo si trovasse in compagnia di qualcuno. Stando alla perizia, inoltre, Ivan avrebbe usato il cellulare (ritrovato spento nelle sue tasche) fino alle 20.14 di quel 21 giugno, per aprire un file mp3, inviare una email ed interagire sui social, lasciando dietro di sé un elenco di luoghi e posizioni mai menzionati sinora e che ora dovranno essere approfonditi.