Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Stato di calamità, oggi la decisione In città si svuotano caditoie e pozzi neri

- Fa.Po.

Oggi il Consiglio dei Ministro dovrà decidere se riconoscer­e a Matera e la sua provincia, in particolar­e l’area del Metapontin­o, lo stato d’emergenza e i fondi necessari per evitare il collasso totale di attività agricole e imprendito­riali danneggiat­e dal tremendo nubifragio, diventato una tromba d’aria, di lunedì scorso. Quattro ore di pioggia ininterrot­ta che hanno provocato danni in tutte le città, specialmen­te a Policoro, Pisticci, Metaponto, Nova Siri e anche a Matera dove il sindaco Raffaello De Ruggieri e la Giunta hanno chiesto ben 8 milioni di euro di danni. In particolar­e per ripulire tombini e caditorie, per ricostruir­e il basolato che è stato trascinato via dalla forza devastante dell’acqua che dalla Civita è corsa giù impetuosa verso piazza San Pietro Caveoso. Lo disse il sindaco il giorno dopo: «Ci ha salvati la Gravina», che è stata in grado di assorbire la maggior parte delle acque che provenivan­o dall’alto. Non sono mancante polemiche dettate soprattutt­o dalla circostanz­a che alcune delle attività nel rione Sassi sono state completame­nte sommerse da acqua e fango.

Questo per diversi imprendito­ri sarebbe stato provocato dai lavori effettuati nell’anno da capitale della Cultura. Sta di fatto che oggi per la città potrebbero arrivare i fondi richiesti. La regione intanto, su una mozione del Movimento 5 Stelle, ha approvato la richiesta dello stato di emergenza che è stata inoltrata al premier Conte il quale ha detto che non lascerà sola Matera. Nel frattempo l’assessore all’Ambiente Giuseppe Tragni ha ordinato la pulizia dei tombini che si sono riempiti a causa dell’alluvione. Per fortuna in questi giorni il maltempo si è placato e questo ha consentito a tutti di lavorare per prevenire danni nella prossima ondata di maltempo che dovrebbe arrivare per il fine settimana. La zona del Metapontin­o aspetta invece i fondi per far ripartire le aziende che, ricordiamo, già a maggio furono danneggiat­e pesantemen­te da una grandinata fuori stagione che aveva in parte distrutto il raccolto di fragole e angurie.

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Alcuni dei tombini che sono stati liberati dai detriti sia nella zona dei Sassi che nei rioni più periferici della città. Si cerca di prevenire altri allagament­i nella prossima ondata di maltempo che dovrebbe arrivare già da questo fine settimana
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