Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Piscine vuote E i poliomelitici vanno al Nord
Indagine sui macchinari mai usati, esplode anche il caso protesi
«In Puglia non ci sono centri attrezzati per il percorso riabilitativo dei poliomelitici. Siamo condannati, a qualsiasi età e se vogliamo fare fisioterapia idonea, ai viaggi fuori regione. E intanto giacciono nel degrado più assoluto piscine nuove di zecca che dovevano servire alla riabilitazione». Il caso delle apparecchiature acquistate dalla Regione Puglia e mai utilizzate e delle strutture riabilitative mai entrate in funzione, denunciato in un servizio delle Iene e approdato alla Procura regionale della Corte dei Conti, scoperchia altre pentole. A denunciare, questa volta, è Urbano Lazzari, dell’associazione Caba (Comitato per l’abbattimento delle barriere architettoniche) di Gravina. Egli stesso poliomelitico, Lazzari non usa mezzi termini. «Bisogna aprire una discussione seria con la Asl. Per fare le cure – accusa Lazzari – dobbiamo andare al Nord. Mi riferisco al centro antipolio di Malcesine, in provincia di Verona, oppure andare ad Arco di Trento oppure a Umbertide in provincia di Perugia. Ci tocca insomma un viaggio non sempre agevole soprattutto ad una certa età».
Lazzari coglie l’occasione per denunciare quello che, secondo lui, sarebbe un altro spreco di denaro pubblico. «Mi riferisco alla questione protesica – afferma – in altre regioni si comincia a risparmiare con il riciclo degli ausili. Da noi qui in puglia questa cosa non esiste. Si potrebbe iniziare a farlo, magari coinvolgendo le cooperative, le associazioni, perché quando andiamo a chiedere qualche ausilio, sembra che ci stiano facendo l’elemosina. Invece, è un diritto sancito dalla Costituzione e chiediamo ciò che ci serve per la nostra vita quotidiana». Insomma, le piscine terapeutiche abbandonate sono la punta dell’iceberg. E non ci sono solo quelle nell’ex ospedale di Toritto «costata 387 mila euro e mai entrata in funzione, per cui avevo presentato un esposto due anni addietro alla Corte dei Conti per un presunto danno erariale e in evidente stato di abbandono, con mattonelle prese a picconate e sporcizia ovunque, tanto che è stato necessario murare tutti gli accessi per impedirne l’ingresso», dice il consigliere regionale del Movimento
5 stelle, Mario Conca che ha dato la stura al servizio delle Iene. Oppure quelle delle Rsa di Poggiorsini e dell’ospedale di Mottola «che non hanno mai visto l’acqua, né pazienti» o la piscina terapeutica di Alberobello “inutilizzata dal 2011 e il servizio offerto nella piscina dell’ex Cto di Bari, sospeso dal gennaio 2013, ufficialmente a causa di carenza di personale».
C’è il caso della piscina riabilitativa realizzata diversi anni fa nel seminterrato del nuovo padiglione di Asclepios al Policlinico di Bari. «Mai entrata in funzione – denuncia Luigi Cipriani, del Movimento Riprendiamoci il futuro - né viene correttamente fatta alcuna manutenzione, tantomeno custodita. La piscina e le attrezzature pertinenti sono degradate e trasformate in discarica abusiva di rifiuti a cielo coperto. Scandaloso – conclude Cipriani – è che per l’attivazione di questa importante struttura riabilitativa è stato anche necessario formare, con danaro pubblico, alcuni fisioterapisti con specializzazione in riabilitazione dei disabili in acqua”. Oltre al danno, la beffa, secondo Conca. «Ci risulterebbe in cantiere – dice il consigliere pentastellato – la realizzazione di due piscine terapeutiche al “San Camillo” di Monopoli».