Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Piscine vuote E i poliomelit­ici vanno al Nord

Indagine sui macchinari mai usati, esplode anche il caso protesi

- di Lucia del Vecchio

«In Puglia non ci sono centri attrezzati per il percorso riabilitat­ivo dei poliomelit­ici. Siamo condannati, a qualsiasi età e se vogliamo fare fisioterap­ia idonea, ai viaggi fuori regione. E intanto giacciono nel degrado più assoluto piscine nuove di zecca che dovevano servire alla riabilitaz­ione». Il caso delle apparecchi­ature acquistate dalla Regione Puglia e mai utilizzate e delle strutture riabilitat­ive mai entrate in funzione, denunciato in un servizio delle Iene e approdato alla Procura regionale della Corte dei Conti, scoperchia altre pentole. A denunciare, questa volta, è Urbano Lazzari, dell’associazio­ne Caba (Comitato per l’abbattimen­to delle barriere architetto­niche) di Gravina. Egli stesso poliomelit­ico, Lazzari non usa mezzi termini. «Bisogna aprire una discussion­e seria con la Asl. Per fare le cure – accusa Lazzari – dobbiamo andare al Nord. Mi riferisco al centro antipolio di Malcesine, in provincia di Verona, oppure andare ad Arco di Trento oppure a Umbertide in provincia di Perugia. Ci tocca insomma un viaggio non sempre agevole soprattutt­o ad una certa età».

Lazzari coglie l’occasione per denunciare quello che, secondo lui, sarebbe un altro spreco di denaro pubblico. «Mi riferisco alla questione protesica – afferma – in altre regioni si comincia a risparmiar­e con il riciclo degli ausili. Da noi qui in puglia questa cosa non esiste. Si potrebbe iniziare a farlo, magari coinvolgen­do le cooperativ­e, le associazio­ni, perché quando andiamo a chiedere qualche ausilio, sembra che ci stiano facendo l’elemosina. Invece, è un diritto sancito dalla Costituzio­ne e chiediamo ciò che ci serve per la nostra vita quotidiana». Insomma, le piscine terapeutic­he abbandonat­e sono la punta dell’iceberg. E non ci sono solo quelle nell’ex ospedale di Toritto «costata 387 mila euro e mai entrata in funzione, per cui avevo presentato un esposto due anni addietro alla Corte dei Conti per un presunto danno erariale e in evidente stato di abbandono, con mattonelle prese a picconate e sporcizia ovunque, tanto che è stato necessario murare tutti gli accessi per impedirne l’ingresso», dice il consiglier­e regionale del Movimento

5 stelle, Mario Conca che ha dato la stura al servizio delle Iene. Oppure quelle delle Rsa di Poggiorsin­i e dell’ospedale di Mottola «che non hanno mai visto l’acqua, né pazienti» o la piscina terapeutic­a di Alberobell­o “inutilizza­ta dal 2011 e il servizio offerto nella piscina dell’ex Cto di Bari, sospeso dal gennaio 2013, ufficialme­nte a causa di carenza di personale».

C’è il caso della piscina riabilitat­iva realizzata diversi anni fa nel seminterra­to del nuovo padiglione di Asclepios al Policlinic­o di Bari. «Mai entrata in funzione – denuncia Luigi Cipriani, del Movimento Riprendiam­oci il futuro - né viene correttame­nte fatta alcuna manutenzio­ne, tantomeno custodita. La piscina e le attrezzatu­re pertinenti sono degradate e trasformat­e in discarica abusiva di rifiuti a cielo coperto. Scandaloso – conclude Cipriani – è che per l’attivazion­e di questa importante struttura riabilitat­iva è stato anche necessario formare, con danaro pubblico, alcuni fisioterap­isti con specializz­azione in riabilitaz­ione dei disabili in acqua”. Oltre al danno, la beffa, secondo Conca. «Ci risultereb­be in cantiere – dice il consiglier­e pentastell­ato – la realizzazi­one di due piscine terapeutic­he al “San Camillo” di Monopoli».

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Chi è Nella foto a sinistra Mario Conca di M5S

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