Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I biancorossi volano mentre la C fa sciopero
La Lega di C protesta sulla defiscalizzazione: stop al campionato. Si torna a gennaio
Se i timori di oggi dovessero diventare realtà, sarebbe davvero un peccato per il Bari. Nel cuore infatti di un momento di grande condizione psicofisica dei biancorossi è arrivata, infatti, la notizia dello sciopero indetto dalla Lega di serie C. Alla base della decisione c’è la mancanza di feedback da governo e Parlamento sul tema della defiscalizzazione. «Ci darebbe una mano per abbassare i costi – recita la nota – e per avere risorse da reinvestire in infrastrutture materiali. Ma le risposte non ci sono, si continua con i rinvii. E allora ci fermiamo, il campionato riprenderà il 12 gennaio 2020». Pochi spazi a ripensamenti? Non è detto perché domani la Figc incontrerà il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per discutere della tematica. E chissà che le attese risposte non possano arrivare in tempo utile.
Intanto, in casa Bari, c’è grande entusiasmo dopo la vittoria di Caserta. Un successo che ha chiuso in bellezza il girone d’andata. Perché sarà pur vero che la Reggina è in testa alla classifica con ben 10 punti di vantaggio, ma ora il Bari è secondo, appaiato al Potenza. E tutto lascia pensare che il domani possa essere anche migliore. Dopo 19 giornate il bilancio è dolceamaro. Dolce perché Vivarini (voto 7) oggettivamente non poteva fare di meglio. In 14 giornate il suo Bari non ha mai perso. E se qualcosa in più era lecito attendersi tra le mura amiche, in trasferta i galletti corrono da schiacciasassi.
Il tecnico di Ari ha avuto il merito di dare fiducia, equilibrio e solidità alla squadra, che oggi ha una sua identità e difficilmente commette passi falsi. La difesa comandata da Valerio Di Cesare (voto 7 al reparto), ha in Frattali il suo «guardiano», e in Sabbione e Perrotta i suoi scudieri. Con 13 reti subite, è la seconda difesa del girone.
Dalla difesa, all’attacco, impossibile non applaudire l’intesa tra Simeri e Antenucci (voto 7,5 alla coppia). I due, che non erano partiti per giocare assieme, sono diventati affiatati e completi. Se non segna uno, lo fa l’altro, e anche in termini di reciproca assistenza, si cercano e trovano. Peccato che al momento manchi qualche alternativa, visto che da Ferrari, Neglia e Floriano non è arrivato il supporto desiderato. Meglio Terrani, bravo a recuperare terreno e soprattutto la fiducia del suo allenatore. A singhiozzo l’andamento del centrocampo, che non ha trovato con facilità la chiave di volta. Inizialmente improvvisato e poco convincente, a lungo andare è cresciuto, fino ad avere in Hamlili anche un buon finalizzatore, oltre che il solito «guerriero della mediana». Benino Schiavone e Bianco, da rivedere invece Folorunsho e Scavone. Valutazione complessivamente sufficiente, ma è qui, soprattutto qui, che il Bari dovrà crescere in termini di qualità e rendimento.