Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Agnelli racconta «Un gran finale per Matera 2019»
In leader degli Afterhours è il direttore artistico della serata finale. «Qui i turisti respirano un clima rilassato, ma c’è una identità ben precisa»
«Mescoleremo artisti emergenti e star della musica internazionale». Il coordinatore artistico racconta cosa ha in serbo per la serata finale di Matera Capitale della Cultura 2019.
«La vera scommessa è non dissipare tutta l’energia che si è accumulata a Matera nel 2019. In questi mesi, la città si è trasformata in un piccolo gioiello e credo che abbia subito un cambiamento tale che difficilmente possa andare perso». Manuel Agnelli - coordinatore artistico di «Open Future, Together!», in programma venerdì alle ore 19 nella Cava del Sole - ha le idee molto chiare sul futuro di Matera. Un avvenire luminoso, che non può prescindere da quanto creato nell’anno magico che sta per chiudersi. La cerimonia conclusiva coordinata dal carismatico leader degli Afterhours diventa, quindi, anche il punto di partenza con cui considerare una nuova stagione per la città: «Implementando i collegamenti spiega il musicista - la parte turistica è quella che probabilmente si svilupperà di più, ma allo stesso tempo è in atto anche un programma culturale ben preciso per riuscire a dare un’offerta a chi vuole fare attività artistica, attraverso bandi e posti ad hoc messi a disposizione per la comunità materana, e non solo. Bisogna seguire un certo tipo di direzione di gestione culturale che farà sicuramente di Matera un centro importante per l’Italia».
L’ottimismo di Agnelli non si limita soltanto alla città dei sassi, ma rientra in quadro ben più ampio, nel quale Matera 2019 raffigura la scommessa riuscita da cui trarre ispirazione e giovamento: «Nel nostro paese c’è innovazione in tutti i settori, e si sta finalmente imboccando la strada migliore. In questo senso, Matera è un piccolo esempio di quello che l’Italia sarà a livello di gestione dell’identità nazionale, che di certo non può essere quella di macrosistemi come India e Cina. Bisogna pensare alle piccole grandi eccellenze. Realtà che il paese ha prodotto e ricominciare da esse. Da Matera ho imparato che eventi come questo servono a rilanciare non solo i luoghi, ma per certi versi anche a porre rimedio ad alcuni problemi. Sono input davvero molto positivi». Venerdì si esibiranno insieme a Manuel Agnelli e agli Afterhours, Daniele Silvestri, Carmen Consoli e Rancore. Mentre gli ospiti internazionali saranno Lous and the Yakuza, Fatoumata Diawara e lo storico leader dei Blur Damon Albarn. Un ventaglio di nomi eccellenti nato dall’esigenza di ampliare lo sguardo verso ogni forma di contaminazione sonora attiva nel vecchio continente, come spiega il musicista milanese:
«Sono partito dall’eterogeneità stilistica e dalla rappresentatività di un certo tipo di Europa artistica. In questi giorni di dibattito sulla Brexit, non poteva quindi mancare un britannico come Albarn, esponente di un europeismo attivo, bello, acceso e contraddistinto da una spiccata curiosità culturale. Damon Albarn prosegue - ha collaborato con musicisti di tutto il mondo, non solo europei, come la maliana Fatoumata Diawara, presente in cartellone e con cui c’è in ballo anche una collaborazione. Per me - sottolinea l’artista - lui è in questo momento il miglior rappresentante possibile di Matera in quanto capitale europea della cultura. C’è poi una grande rappresentanza di italiani che si conoscono da un po’ e che non suonerà in set separati, bensì con noi Afterhours». Insieme a uno dei suoi storici compagni di viaggio, il violinista e compositore Rodrigo D’Erasmo, Agnelli si è recato recentemente a Matera per realizzare il trailer di lancio di «Open Future, Together!», coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Intesa Sanpaolo. Un cortometraggio con la regia di Giorgio Testi che racconterà il 2019 celebrando Matera attraverso i volti e le storie di chi ci è passato: «E’ una città magica, e questa è una cosa che non tutti i posti possono dire di essere. Inoltre, in questi ultimi anni Matera è stata resuscitata mantenendo un’identità molto precisa e rispettando la sua anima originale. Nella realizzazione del cortometraggio, ho avvertito moltissimo questa sua caratterizzazione. L’atmosfera è infine super rilassata e i turisti non intaccano assolutamente la magia del luogo, a differenza di altre mete». Agnelli suggerisce anche chi potrebbe raccogliere il testimone di Matera come prossima città italiana designata come capitale europea della cultura: «Vedrei molto bene Venezia. Non ha di certo bisogno di bellezza e turismo, ma potrebbe essere l’occasione giusta per metterla sotto i riflettori principali. Così - conclude - sarebbero tutti obbligati ad affrontare i problemi che ci sono, e riconsiderarla come città vera, viva».
❞
I nuovi progetti Bisogna implementare i collegamenti. La parte turistica si svilupperà di più, ma è in atto anche un programma culturale ben preciso e variegato
Il concertone
Una grande rappresentanza di italiani che si conoscono da un po’ e che non suonerà in set separati bensì con noi e poi un ventaglio di nomi internazionali da urlo