Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Racconti a misura di nativi digitali
Davide Simeone, cinque romanzi in quattordici anni, l’ultimo nel 2017 con Manni, pubblica una raccolta di racconti. È Le ragazze stanno bene per Les Flâneurs Edizioni di Alessio Rega, un lavoro generazionale che, per l’autore, «rappresenta l’inettitudine a vivere celata accuratamente dietro filtri, bellezza e ostentazioni d’un benessere personale inesistente».
La sintesi esistenziale rispecchia l’età di Simeone, tra i trenta e i quaranta, che si serve di personaggi dei precedenti romanzi rendendoli consapevoli «che sono perfetti così come appaiono, senza che qualcun altro li giudichi tali». L’autore racconta quindi quello che accade nelle condizioni dei rapporti tra uomini e donne «che non sono riusciti a superare traumi e frustrazioni derivanti da situazioni familiari e relazioni precedenti». Ne scaturisce «la ricerca della vera natura umana che si nasconde dietro i like sui social network».
Incidentalmente, ma con accurato sfoggio di telefonini stilizzati che separano i diversi momenti della narrazione, e con una playlist finale delle canzoni simboliche per i protagonisti oltre che per lo stesso autore, Simeone racconta emozioni, sentimenti, modi e abitudini della prima generazione cresciuta e diventata adulta con internet. Sapere di avere ormai un passato induce i protagonisti a fare i conti con errori e insicurezze: la vita reale non fa decidere il proprio destino come nei media manipolando un telecomando.
«Scrivere sulle cose mi ha permesso di sopportarle» si rivela l’autore nei ringraziamenti. Suona come un congedo non solo dai personaggi, ma dalla prima parte della sua vita. Consapevole, e non ne fa mistero, di dover combattere una malattia che, oltre al senso del dolore, gli ha consegnato la responsabilità di testimoniarlo. Le ragazze stanno bene ha vinto il premio Ludovica Castelli, un concorso letterario di narrativa. Simeone sta ora lavorando a un racconto sulla vita dei detenuti.