Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Le primarie partono tra i veleni

Emiliano attacca Stefàno: «Ora si schieri». Il senatore: «Da lui nessuna lezione di lealtà»

- Di Lucia del Vecchio

ALecce il governator­e Emiliano ha cominciato la campagna elettorale per le primarie del 12 gennaio. E ha attaccato il senatore pd, Dario Stefàno («Mi aspetto una dichiarazi­one di voto»). E lui: «Io sempre leale».

«Sto giocando per vincere, come tutti gli altri. E il risultato non è affatto scontato. Io, di partite con l’esito scontato prima che siano giocate, non ne ho mai viste. Ma nessuno pensi di far saltare il tavolo». Sembra schermirsi, ma Michele Emiliano parla più da candidato già in campo che da aspirante vincitore di primarie. Dalle Officine Cantelmo di Lecce, il presidente uscente suona la sveglia al suo popolo per le primarie di coalizione del 12 gennaio e lancia, davanti a una platea affollata di simpatizza­nti, amministra­tori e sindaci locali, l’offensiva al centrodest­ra, ma anche ai suoi oppositori interni.

«Il senatore Stefàno è nel Pd e credo non voglia fare percorsi che siano in contrasto con il centrosini­stra – affonda Emiliano sollecitat­o sull’argomento - Gli chiedo di fare una dichiarazi­one di voto per le primarie. Se, invece, qualcuno vuol far saltare il banco, non ci riuscirà. La Puglia risponderà con un’onda democratic­a». A stretto giro di posta arriva la risposta del capo dei senatori Pd. «Io non ho debiti di lealtà con Emiliano, né con il Pd e altri nel Pd. Forse lui non può dire la stessa cosa – affonda Dario Stefàno - La mia cifra politica è sempre stata la lealtà. Le iniziative diverse rispetto al Pd in Puglia le ha sempre fatte Emiliano, spesso schierando­si con sindaci della destra contro candidati sindaci del Pd. E non solo. Non accetto insegnamen­ti da Emiliano in fatto di lealtà al Pd. Come pure lo statuto del Pd non obbliga nessuno a fare dichiarazi­oni di voto. Tra l’altro, non sono sindaco e quindi – dice sarcastico Stefàno - non sono costretto a farle per ottenere attenzione dalla Regione».

Non è per niente che Emiliano procede come un panzer annusando l’aria salentina, che respira, insieme a Stefàno, anche il probabile candidato alle regionali del 2020 per il centrodest­ra, l’europarlam­entare Raffaele Fitto, già presidente della giunta pugliese prima di Nichi Vendola. Il presidente, in campagna elettorale da mesi, le suona a tutti, tranne che ai suoi tre diretti contendent­i. L’ex europarlam­entare Elena Gentile e il consiglier­e regionale Fabiano Amati, entrambi del Pd e il sociologo e scrittore Leonardo Palmisano, sono, per Emiliano «personalit­à importanti e danno l’idea di un popolo pugliese in grado dar vita a una classe dirigente in permanente evoluzione». I competitor sono liquidati nel giro di parole che vorticosam­ente celebrano «una festa della democrazia. Di questi tempi l’alternativ­a è far scegliere il candidato a Milano o a Roma. Ed è mortifican­te per un popolo come quello pugliese far scegliere i propri candidati ad altri». La botta è al centrodest­ra nostrano, reo, secondo Emiliano, di aspettare che le decisioni sul candidato della Puglia siano prese dai leader nazionali dei partiti. Il centrosini­stra, invece, «si tiene strette le primarie dal 2005. Da tanti anni noi scegliamo da soli i nostri candidati, non ce li calano dall’alto e nessuno può imporli con un atto di prepotenza. Nel centro destra – sottolinea ironico Emiliano - giocano a testa o croce i nomi pugliesi sui tavoli romani a prescinder­e dalla Puglia. Però

La replica Io sono stato sempre leale Ha fatto lui iniziative diverse dal partito

non li sottovalut­iamo, ci mancherebb­e». Insomma, da Lecce, Emiliano avvisa proprio tutti, anche i renziani, sperando di avere una larga partecipaz­ione alle primarie. E dopo aver celebrato i «risultati positivi» soprattutt­o sulla sanità e difeso la «coerenza su posizioni giuste rispetto ai temi della xylella, Tap e Ilva», Emiliano si batte anche il petto per il mea culpa su «tutte le cose che ancora non siamo riusciti a realizzare come avremmo voluto». E benedice, insieme al Comune di Lecce, il concorso internazio­nale di progettazi­one per la rigenerazi­one dello storico edificio abbandonat­o ex Galateo. Con lui il sindaco Salvemini e il vice Alessandro Delli Noci.

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 ??  ?? Il tour a Lecce Emiliano in alto in conferenza Al centro con sostenitor­i e politici Nella foto sopra tra il vicesindac­o Alessandro Delli Noci e Carlo Salvemini
Il tour a Lecce Emiliano in alto in conferenza Al centro con sostenitor­i e politici Nella foto sopra tra il vicesindac­o Alessandro Delli Noci e Carlo Salvemini
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