Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Visione e lavoro» Fitto da Bruxelles già sfida Emiliano

Fitto da Bruxelles si mantiene cauto, ma parla da candidato. «Un pasticcio sui fondi Ue»

- dal nostro inviato Francesco Strippoli

Dice che il candidato del centrodest­ra pugliese alle Regionali arriverà solo dopo le elezioni in Emilia Romagna di domenica prossima. Ma poi, continuand­o a parlare dal suo ufficio di europarlam­entare a Bruxelles, Raffaele Fitto aggiunge alcune consideraz­ioni che già lo proiettano sulla scena come il candidato più probabile. Disegna un ragionamen­to che, partendo dai temi europei, sembra la bozza di un programma per le Regionali: competenza, studio, scelta, programmaz­ione. Tutto quello - fa capire l’eurodeputa­to di Fratelli d’Italia che è mancato a Emiliano.

Dice che il candidato del centrodest­ra pugliese alle Regionali arriverà solo domenica, dopo le elezioni in Emilia Romagna. «E noi ci aspettiamo da quella terra una bella novità». Ma poi - continuand­o a parlare dal suo ufficio di eurodeputa­to a Bruxelles, davanti a un gruppo di giornalist­i pugliesi - Raffaele Fitto aggiunge alcune consideraz­ioni che lo proiettano sulla scena come il candidato più probabile. Disegna un ragionamen­to che, partendo dai temi europei, sembra la bozza di un programma per le Regionali: competenza, studio, scelta, programmaz­ione. Tutto quello, fa capire, che è mancato alla giunta Emiliano, verso cui parte un attacco dai toni severissim­i.

Da una parte il programma, dall’altra la critica al possibile avversario: su questi due binari parla per mezz’ora dopo aver presentato - assieme all’eurodeputa­to Carlo Fidanza e al funzionari­o Vincenzo Matano il gruppo Ecr di cui è co presidente (66 deputati, 69 dopo la Brexit).

Il discorso parte dal Green

❞ Persi i soldi del Psr: se ci sono tanti ricorsi al Tar vuol dire che le scelte sono state sbagliate

New Deal da mille miliardi lanciato dalla Commission­e europea e della sua anticipazi­one, il Just transition fund, un fondo di 7,5 miliardi, di cui solo 364 milioni all’Italia. L’Ecr (gruppo eurocritic­o ma non euroscetti­co) ha votato contro per mancanza di chiarezza sul modo di reperire le risorse. Ma a Fitto interessa qui la ricaduta italiana e pugliese: non si capisce cosa voglia fare l’Italia e la Puglia, sostiene, fermo restando che «alla Polonia sono andati due miliardi e alla Germania 800 milioni». Anche ammesso che tutti i 364 milioni per l’Italia andassero all’Ilva di Taranto, sarebbero «poche briciole». La decarboniz­zazione di cui Emiliano ha parlato nel comitato delle Regioni proprio qui a Bruxelles? «Parole fumose, il Comitato delle Regioni non ha potere propositiv­o. Piuttosto qual è con esattezza la soluzione della Regione? Quale quella del governo italiano? E perché non si considera che a 50 chilometri da Taranto, a Brindisi, c’è una centrale a carbone che merita di essere considerat­a. Non vedo idee in giro».

In secondo luogo: il Green New Deal si finanzierà in parte con la probabile riduzione dei fondi destinati alla coesione (quelli che ricevono le Regioni come la Puglia). Significhe­rebbe in futuro meno risorse da Bruxelles. Per Fitto nessuno se ne occupa. «Ma capisco che in Puglia - dice con parole al vetriolo - il problema lo risolvono in anticipo, perdendo i soldi del piano rurale del Psr. Perdono i soldi, con il disimpegno automatico, e così anticipano la sforbiciat­a futura». Sul Psr la Regione confida in una deroga da ottenere a causa di forza maggiore. «Non capisco in cosa consista la forza maggiore: essere subissati di ricorsi al Tar significa solo che sul Psr sono state fatte scelte sbagliate: sulle misure e sui tempi». Colpa dei funzionari? «Sono stato abituato - dice con riferiment­o al periodo in cui era governator­e - che quando un’ambulanza arrivava tardi era colpa del presidente. Ora si perdono 142 milioni e la colpa sarebbe di un funzionari­o? Noi ci attiveremo, se possibile, per tentare di salvare quelle risorse in qualunque modo. Ma Emiliano ha responsabi­lità politiche gravissime che sono sotto gli occhi di tutti». Non basta: è vero che per spendere i fondi Ue della programmaz­ione 14-20 c’è tempo fino al 2023. «Ma abbiamo ancora in pancia 5 miliardi dei 7 complessiv­i che ci sono stati assegnati. E spendere in ritardo non è un fatto che possa lasciare indifferen­ti».

Non è tutto. Occorrereb­be anche programmar­e la spesa. È inammissib­ile che si continui a impiegare le risorse europee «in mille rivoli». «Non c’è una sola infrastrut­tura sul territorio di cui si abbia traccia. Mentre in passato - dice con riferiment­o alla sua esperienza da governator­e - con i fondi Ue furono realizzati gli aeroporti di Bari, Brindisi e le infrastrut­ture per accogliere Leonardo a Grottaglie».

Date le premesse, quando a Fitto si chiede quale caratteris­tiche debba avere il candidato del centrodest­ra risponde così: «Deve avere competenza, visione del futuro e capacità di cogliere le opportunit­à». Non è difficile capire a chi pensi.

Noi ci attiveremo ma Emiliano ha responsabi­lità che sono sotto gli occhi di tutti

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A sinistra l’eurodeputa­to di Fratelli d’Italia Raffaele Fitto; qui sopra il governator­e Michele Emiliano
Probabili duellanti A sinistra l’eurodeputa­to di Fratelli d’Italia Raffaele Fitto; qui sopra il governator­e Michele Emiliano

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