Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Minibus senza il conducente Bari si trasporta nel futuro
Sperimentazione del Comune con i mezzi elettrici
Elettrici, non inquinanti ma soprattutto senza conducente. Da sperimentare in particolari zone della città. Dal quadrilatero murattiano fino a viali e parchi. Su iniziativa del Comune, la cui giunta ha approvato un accordo con il Distretto tecnologico spaziale, Bari si accinge a mettere in strada furgoncini e minibus che serviranno per il trasporto pubblico dei cittadini. L’obiettivo è partire dalla prossima estate. In materia di ambiente, invece, saranno utilizzati droni per monitorare la qualità dell’aria.
Furgoncini ma anche minibus. Elettrici, non inquinanti ma soprattutto senza conducente. Da sperimentare in particolari zone della città. Dal quadrilatero murattiano – ad esempio per un test sulla consegna di merci ad alcune attività commerciali – sino ai viali e ai parchi di centri universitari e ospedali per brevi spostamenti. Insomma, salire a bordo e non trovare alcun conducente. Come già accade in altre città europee e italiane.
Anche Bari si candida alle nuove frontiere della mobilità urbana e innovativa, al via dalla prossima estate. Gli obiettivi sono contenuti in un accordo di partenariato di 5 anni, già approvato dalla giunta comunale, da siglare con il DTA, il Distretto Tecnologico Aerospaziale, una società consortile a maggioranza pubblica senza fini di lucro, cui aderiscono le principali imprese del settore aerospaziale, le università e i centri di ricerca pubblici e privati presenti in Puglia. Per un progetto denominato “Drone living lab”, che include anche l’utilizzo di droni per monitorare diversi dati e aspetti come traffico, sicurezza, tutela del territorio, abusivismi edilizi e qualità dell’aria.
Insomma, innovazione in cielo e in terra attraverso una serie di immagini e di dati acquisiti tramite satellite o tramite sensori trasportati su velivoli pilotati da remoto, per l’acquisizione di informazioni utili alla pianificazione del territorio.
Dietro questa nuova strategia c’è l’ex rettore del Politecnico di Bari, nonché attuale vicesindaco e assessore all’Innovazione Tecnologica Eugenio Di Sciascio: «Come amministrazione comunale intendiamo diffondere e consolidare la partecipazione di soggetti impegnati sul fronte dell’innovazione tecnologica e che operano nel mondo dell’industria, della ricerca e sviluppo, delle associazioni ed organizzazioni e che vogliano partecipare ad un più forte processo di ammodernamento della cittadinanza. Facendo innovazione possiamo attrarre più investimenti e rendere la nostra città luogo di servizi».
Per raggiungere questi obiettivi il Comune candiderà il progetto a finanziamenti del Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, dopo un lungo lavoro di studio del territorio. «Stiamo effettuando diverse analisi preliminari su zone di interesse e facilmente gestibili – spiega l’ex rettore – o dove magari c’è una particolare congestione del traffico e quindi un problema di qualità dell’aria. Mettere in circolazione mezzi senza conducente significa dover trovare strade, percorsi e condizioni logistiche ideali, anche sul fronte della velocità».
Difficile immaginare un minibus sfrecciare tra le auto in corsa del lungomare o sulle principali strade di accesso alla città. Più fattibile invece l’idea di veicoli autonomi lungo le trafficate vie del Murattiano (pronte a diventare zone 30) o nelle aree pedonali di Bari vecchia. In pratica dove la velocità è più moderata e costante. «Vedremo come utilizzare al meglio queste nuova opportunità. Anche una distribuzione di merci, meno invasiva, in zone abbastanza trafficate può essere sicuramente una buona sperimentazione» ragiona ancora Di Sciascio. In pratica verrebbero coinvolte alcune attività dicendo così addio ai singoli mezzi che ogni mattina intasano il centro per lo scarico merci. Ma il Comune guarda anche al tema delle smart cities attraverso un protocollo d’intesa quadriennale con il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’informatica, che promuove e coordina attività scientifiche, di ricerca e di trasferimento, sia di base sia applicative, nel campo dell’informatica, di concerto con le comunità scientifiche nazionali di riferimento. L’obiettivo dell’accordo è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per analisi predittive su traffico, regolazione dei semafori, allagamenti e gestione ottimale della raccolta dei rifiuti e dello stato dei cassonetti.