Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Virus dalla Cina, allarme a Bari
Cantante lirica di ritorno da Wuhan ricoverata al Policlinico. Prime analisi rassicuranti
Lo spauracchio del coronavirus sbarca in Puglia con l’aereo che ha riportato a casa una cantante lirica di 60 anni, residente in un Comune del sud Barese, ricoverata in stato di isolamento nel reparto di Malattie infettive del Policlinico. La donna è rientrata da un tour in Oriente qualche giorno fa. Le prime analisi hanno rassicurato sulle sue condizioni.
Prima la corsa al pronto soccorso del Policlinico di Bari con sintomi apparentemente influenzali. Tosse, febbre alta e problemi respiratori. Poi il trasporto immediato nel reparto di Malattie infettive, con l’avvio di tutti i protocolli sanitari previsti. E poi ancora la possibile esclusione di ogni forma di contagio. In una continua altalena di ansia, allerta e allarmi rientrati.
Lo spauracchio del coronavirus di origine cinese incombe anche in Puglia e crea scompiglio per un sospetto caso di contagio. Si tratta di una donna di 60 anni, residente in una zona a sud della provincia di Bari, rientrata qualche giorno fa dalla Cina per motivi lavorativi. La donna, cantante lirica con alle spalle diverse e importanti collaborazioni teatrali, sarebbe stata impegnata nei giorni scorsi in un tour che avrebbe toccato diverse città cinesi, compresa Wuhan. Proprio lì dove dal mercato “umido” si è sviluppato il focolaio di questo virus che ha già causato 26 morti e numerosi casi sospetti, anche in altre nazioni. Insomma, più di un motivo per ipotizzare la correlazione con qualche eventuale forma di contagio.
Comprensibile e palpabile l’iniziale tensione che si respirava ieri tra i viali e i reparti dell’ospedale barese, rimasto blindato e con informazioni filtrate. Nella clinica Malattie infettive ci hanno persino pensato le guardie giurate a tenere a debita distanza cronisti, curiosi e i parenti degli altri degenti. «Nessuna scena di panico, abbiamo avviato tutti i protocolli sanitari. La paziente è costantemente assistita» ha subito assicurato il direttore generale del Policlinico Giovanni Migliore. E poco dopo in una nota l’azienda ospedaliera ha fatto sapere di «aver segnalato agli organi competenti un caso di sospetta infezione da coronavirus 2019-nCov adottando tutte le procedure di prevenzione previste». «La paziente – hanno dichiarato ancora dal Policlinico - si trova attualmente in isolamento respiratorio e da contatto presso il reparto di malattie infettive e sta ricevendo le cure necessarie in attesa di conoscere gli esiti degli esami diagnostici di conferma». I campioni biologici della donna, infatti, sono stati inviati all’istituto Spallanzani di Roma, centro di riferimento nazionale, per gli accertamenti e per fugare ogni dubbio. L’esito definitivo degli esami potrebbe già arrivare nelle prossime ore. E se fosse confermato si tratterebbe del primo caso in Italia. Sin qui la prima parte di ore convulse. Ma già nella serata di ieri l’allarme è parzialmente rientrato. Secondo i primi riscontri la donna non sarebbe stata contagiata dal coronavirus cinese. I medici avrebbero invece individuato un’altra patologia, che escluderebbe ogni forma di infezione. Le condizioni della donna sono comunque buone. «In base agli esami microbiologici effettuati – hanno poi comunicato i sanitari - è stata individuata una positività per micoplasma. Tale diagnosi è clinicamente compatibile con la sintomatologia presentata dalla paziente e non dissimile dalla malattia causata dal coronavirus. Si resta in attesa comunque degli ulteriori accertamenti in corso per la precisazione diagnostica definitiva». Rassicurazioni che non hanno fermato lo scompiglio creato sul web. Diversi i commenti sui social network tra ansia e preoccupazione. «Vogliamo notizie certe, vogliamo essere tranquilli e al sicuro» l’appello di molti utenti di Facebook e Twitter. Ma la guardia resta alta ovunque, Puglia compresa, nelle stesse ore in cui misure di emergenza vengono prese in molte città della Cina dove circa 20 milioni di persone restano bloccate nelle loro città. E tra loro anche diversi cinesi che da anni vivono e lavorano stabilmente in diverse zone della Puglia.
❞ Giovanni Migliore Nessuna scena di panico La paziente è costantemente assistita