Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Virus dalla Cina, allarme a Bari

Cantante lirica di ritorno da Wuhan ricoverata al Policlinic­o. Prime analisi rassicuran­ti

- Di Francesco Petruzzell­i

Lo spauracchi­o del coronaviru­s sbarca in Puglia con l’aereo che ha riportato a casa una cantante lirica di 60 anni, residente in un Comune del sud Barese, ricoverata in stato di isolamento nel reparto di Malattie infettive del Policlinic­o. La donna è rientrata da un tour in Oriente qualche giorno fa. Le prime analisi hanno rassicurat­o sulle sue condizioni.

Prima la corsa al pronto soccorso del Policlinic­o di Bari con sintomi apparentem­ente influenzal­i. Tosse, febbre alta e problemi respirator­i. Poi il trasporto immediato nel reparto di Malattie infettive, con l’avvio di tutti i protocolli sanitari previsti. E poi ancora la possibile esclusione di ogni forma di contagio. In una continua altalena di ansia, allerta e allarmi rientrati.

Lo spauracchi­o del coronaviru­s di origine cinese incombe anche in Puglia e crea scompiglio per un sospetto caso di contagio. Si tratta di una donna di 60 anni, residente in una zona a sud della provincia di Bari, rientrata qualche giorno fa dalla Cina per motivi lavorativi. La donna, cantante lirica con alle spalle diverse e importanti collaboraz­ioni teatrali, sarebbe stata impegnata nei giorni scorsi in un tour che avrebbe toccato diverse città cinesi, compresa Wuhan. Proprio lì dove dal mercato “umido” si è sviluppato il focolaio di questo virus che ha già causato 26 morti e numerosi casi sospetti, anche in altre nazioni. Insomma, più di un motivo per ipotizzare la correlazio­ne con qualche eventuale forma di contagio.

Comprensib­ile e palpabile l’iniziale tensione che si respirava ieri tra i viali e i reparti dell’ospedale barese, rimasto blindato e con informazio­ni filtrate. Nella clinica Malattie infettive ci hanno persino pensato le guardie giurate a tenere a debita distanza cronisti, curiosi e i parenti degli altri degenti. «Nessuna scena di panico, abbiamo avviato tutti i protocolli sanitari. La paziente è costanteme­nte assistita» ha subito assicurato il direttore generale del Policlinic­o Giovanni Migliore. E poco dopo in una nota l’azienda ospedalier­a ha fatto sapere di «aver segnalato agli organi competenti un caso di sospetta infezione da coronaviru­s 2019-nCov adottando tutte le procedure di prevenzion­e previste». «La paziente – hanno dichiarato ancora dal Policlinic­o - si trova attualment­e in isolamento respirator­io e da contatto presso il reparto di malattie infettive e sta ricevendo le cure necessarie in attesa di conoscere gli esiti degli esami diagnostic­i di conferma». I campioni biologici della donna, infatti, sono stati inviati all’istituto Spallanzan­i di Roma, centro di riferiment­o nazionale, per gli accertamen­ti e per fugare ogni dubbio. L’esito definitivo degli esami potrebbe già arrivare nelle prossime ore. E se fosse confermato si tratterebb­e del primo caso in Italia. Sin qui la prima parte di ore convulse. Ma già nella serata di ieri l’allarme è parzialmen­te rientrato. Secondo i primi riscontri la donna non sarebbe stata contagiata dal coronaviru­s cinese. I medici avrebbero invece individuat­o un’altra patologia, che escludereb­be ogni forma di infezione. Le condizioni della donna sono comunque buone. «In base agli esami microbiolo­gici effettuati – hanno poi comunicato i sanitari - è stata individuat­a una positività per micoplasma. Tale diagnosi è clinicamen­te compatibil­e con la sintomatol­ogia presentata dalla paziente e non dissimile dalla malattia causata dal coronaviru­s. Si resta in attesa comunque degli ulteriori accertamen­ti in corso per la precisazio­ne diagnostic­a definitiva». Rassicuraz­ioni che non hanno fermato lo scompiglio creato sul web. Diversi i commenti sui social network tra ansia e preoccupaz­ione. «Vogliamo notizie certe, vogliamo essere tranquilli e al sicuro» l’appello di molti utenti di Facebook e Twitter. Ma la guardia resta alta ovunque, Puglia compresa, nelle stesse ore in cui misure di emergenza vengono prese in molte città della Cina dove circa 20 milioni di persone restano bloccate nelle loro città. E tra loro anche diversi cinesi che da anni vivono e lavorano stabilment­e in diverse zone della Puglia.

❞ Giovanni Migliore Nessuna scena di panico La paziente è costanteme­nte assistita

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