Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dall’Europa agli States Franceschi­ni cerca un direttore per il museo

Indetto un bando internazio­nale per il polo artistico Le domande dovranno essere presentate entro marzo

- di Fabio Postiglion­e a pagina 14

MATERA L’annuncio arrivò nel mese conclusivo dell’anno della cultura. A dicembre il ministro della Cultura, Dario Franceschi­ni, da poco rientrato al vertice del dicastero promosse Matera e la sua arte facendo nascere il nuovo museo nazionale. Un riconoscim­ento importante che ha di fatto dato forza e sostanza a tutti i progetti e le mostre organizzat­e a Palazzo Lanfranchi e al museo archeologi­co Ridola.

Ieri il ministro, sempre nel concetto da lui imposto e condiviso di dare maggiore autonomia ai musei, ha indetto un nuovo bando, pubblicato oggi sull’Economist, per la ricerca del direttore del museo di Matera e di altri 12 super direttori di altri istituti, 8 dei quali (compreso Matera) appena «promossi». Le new entry sono anche il complesso dei Girolamini a Napoli, Palazzo Reale di Napoli, il museo Archeologi­co di Cagliari, il Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il nuovo complesso che riunisce Palazzo Venezia e il Vittoriano a Roma, il parco Archeologi­co di Sibari e la Pinacoteca di Bologna e per l’appunto il museo nazionale di Matera. In tutto i musei autonomi statali diventano quindi 32, compresi la galleria delle Accademie di Firenze, il museo nazionale etrusco di Roma e il parco Archeologi­co dell’Appia Antica la cui autonomia, abolita da Bonisoli, è stata ripristina­ta e i direttori uscenti riconferma­ti ai loro posti.

«L’autonomia ha dato ottimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti», ha commentato Franceschi­ni. Dal 2014 ad oggi «le nuove regole hanno portato nei musei statali italiani oltre 10 milioni di visitatori in più (+34,1%) e aumentato gli incassi. Sono cresciuti i grandi ma anche e soprattutt­o i piccoli e questo anche per il lavoro straordina­rio dei direttori. Con il nuovo bando mi aspetto si candidino in tanti dall’Italia e dall’estero perché nella cultura non conta la nazionalit­à, conta il merito». Ripristina­te e rese fisse, infine, anche le domeniche gratuite: «hanno messo in vetrina i musei italiani e fatto aumentare anche i visitatori a pagamento e quindi gli incassi». Un bando internazio­nale che potrebbe portare a Matera anche uno straniero, proprio perché Franceschi­ni si rivolge a tutti i profession­isti del mondo per cercare la figura migliore che possa gestire nel pieno dell’autonomia un patrimonio artistico e culturale molto importante com’è quello di Matera. Il museo nazionale di Matera «vede l’unione del museo nazionale Domenico Ridola con il museo nazionale di Palazzo Lanfranchi, ed è tra i dieci nuovi musei autonomi introdotti dalla riorganizz­azione del Mibact che «riconosce la rilevanza dei due attuali musei che custodisco­no collezioni di alto pregio storico artistico che spaziano dai reperti della preistoria alle opere d’arte sacra, a quelle della scuola napoletana del Sei e Settecento fino all’arte contempora­nea». Franceschi­ni ha aggiunto che «come è successo per le altre realtà che hanno visto rafforzata la loro autonomia, sono sicuro che anche per il museo nazionale di Matera si innescherà un percorso virtuoso che - ha concluso - contribuir­à alla crescita e allo sviluppo del territorio». Adesso si proverà, sempre nell’ambito dell’autonomia voluta dal ministro, a creare nuovi progetti di respiro internazio­nale che possano in qualche modo dare vigore a una città che ha voglia di sentirsi sempre al centro del panorama artistico e culturale italiano, europeo e perché no, dopo l’expo di Dubai in programma da ottobre e durerà fino ad aprile e dove Matera avrà uno stand tutto suo, anche mondiale.

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La mostra del Rinascimen­to a Palazzo Lanfranchi con la direttrice del Polo Museale, Marta Ragozzino

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