Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Capitale italiana 2021 Barletta si ritira dalla corsa

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, le candidatur­e pugliesi scendono a sei

- di Giuseppe Di Bisceglie a pagina 9

«Una scelta strategica». Per il sindaco di Barletta Cosimo Cannito ritirare la città dalla corsa per l’aggiudicaz­ione del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2021 significa guardare lontano e non sprecare l’opportunit­à che Barletta possa davvero essere al centro della cultura nazionale per un anno, con il sostegno di tutti i comuni della sesta provincia pugliese. Una scelta di opportunit­à, dunque, che spegne le polemiche con la vicina città di Trani e che spinge il territorio della Bat a potersi giocare l’ambito riconoscim­ento, pur dovendo superare la concorrenz­a delle altre città pugliesi candidate come Molfetta, San Severo, l’unione dei comuni della Grecìa Salentina e delle più blasonate Taranto e Bari.

Barletta non sarà tra le concorrent­i per il titolo di Capitale italiana della Cultura. L’annuncio ha sorpreso tutti, anche coloro che, in fondo, auspicavan­o tale decisione. Prima ancora di comunicare la decisione al consiglio comunale, Cannito ha voluto informare i giornalist­i presenti alla conferenza stampa di presentazi­one di un evento cittadino, spiegando i motivi che hanno determinat­o tale valutazion­e. «Si tratta di una scelta strategica. Se dovesse vincere Taranto, data tra le più accreditat­e, sarebbe impensabil­e una vittoria di Barletta o di qualsiasi altra città del sud Italia nell’anno successivo», ha riferito il sindaco della città di Eraclio. L’appuntamen­to con la candidatur­a è però soltanto rimandato. «Questa scelta non è un venir meno agli impegni assunti nei confronti della città, ma una possibilit­à che ci stiamo dando per poter fare meglio negli anni futuri. Quest’anno non eravamo completame­nte pronti a presentare il progetto», ha ribadito Cannito.

Con l’uscita della città di Barletta dalla competizio­ne si rafforza l’idea auspicata dal sindaco di Trani Amedeo Bottaro di proporre una candidatur­a di territorio, sotto l’egida tranese. Idea che aveva raccolto anche l’endorsemen­t del presidente della provincia Bat Bernardo Lodispoto e che, al contempo, era divenuta oggetto di un acceso botta e risposta a mezzo stampa tra il primo cittadino barlettano e il suo omologo tranese.

Bottaro, che durante una intervista televisiva aveva definito «ridicola» la candidatur­a di due città distanti tra loro pochissimi chilometri, ha accolto con grande soddisfazi­one il passo indietro di Barletta. «Grazie Mino Cannito. E adesso procediamo uniti verso questo grande obiettivo», ha scritto sui social network appena trapelata la voce della rinuncia alla candidatur­a.

D’altra parte lo stesso sindaco Cannito ha apertament­e dichiarato di voler partecipar­e in maniera attiva al progetto di territorio. «Non vogliamo essere divisivi, vogliamo unire il territorio», ha ribadito il primo cittadino barlettano. «Il conflitto è servito anche a creare unità e condivisio­ne su una scelta di territorio. Da parte nostra abbiamo avuto la rassicuraz­ione che la provincia Bat sosterrà la candidatur­a della città della Disfida a Capitale italiana della Cultura alla prossima tornata», ha precisato.

Ora gli sforzi e l’attenzione dell’amministra­zione comunale barlettana saranno tutti rivolti ad un altro importante obiettivo: quello di partecipar­e al bando indetto dall’Unesco per riconoscer­e il sito di Canne della Battaglia patrimonio dell’umanità. Dai banchi dell’opposizion­e, l’ex sfidante di Cannito alla carica di sindaco Carmine Doronzo sprona l’amministra­zione: «Se c’è una vera e sincera volontà di valorizzar­e culturalme­nte Barletta, si cominci da subito con azioni concrete. Se ciò sarà fatto a prescinder­e dalla candidatur­a, per amore della città, non tarderanno ad arrivare i riconoscim­enti, i sostegni e anche i risultati».

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