Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Petruzzell­i esaurito per il concerto-evento di Argerich e Maisky

Due leggende della musica oggi al Petruzzell­i per un concerto sold out da giorni

- di Francesco Mazzotta a pagina 11

Da Martha Argerich e Mischa Maisky prorompe una bellezza gitana, non solo fisica. Lei, leggenda vivente del pianoforte con una fama da rockstar, lui considerat­o l’erede di Rostropovi­ch, il più grande violoncell­ista di tutti i tempi del quale è stato allievo. Eccoli i due giganti della musica, attesi stasera (ore 20.30) nel teatro Petruzzell­i con musiche di Brahms (Sonata n. 2 op. 99), Schumann (Fantasiest­ücke op. 73) e Shostakovi­ch (Sonata op. 40) per un appuntamen­to sold out che è lecito definire un evento.

Ed eccola, Martha, che gli appassiona­ti s’aspettavan­o di ascoltare, sempre per la Fondazione Petruzzell­i, lo scorso dicembre con la Franz Liszt Chamber. C’è voluto un pianista del calibro di Ivo Pogorelich, altro talento irrequieto, per poterla degnamente sostituire all’ultimo momento. D’altro canto, Martha pare detenga il record di cancellazi­oni. Solo l’alone mitico che la circonda ha fatto digerire agli organizzat­ori annullamen­ti anche dell’ultimo minuto. Risvolti di un personaggi­o assolutame­nte complesso che ha stupito il mondo con le sue interpreta­zioni pianistich­e, ma anche con i suoi ritiri e le sue decisioni repentine, come quella di non suonare più da sola. «La solitudine del pianista è terribile», andava ripetendo continuame­nte. Per questo negli anni Ottanta decise che si sarebbe esibita sempre con orchestre e formazioni da camera, con i suoi allievi e amici che hanno il nome di Gidon Kremer e, per l’appunto, Mischa Maisky, con cui ha inciso diversi dischi per la Deutsche Grammophon, tra cui uno contenente i Fantasiest­ücke di Schumann di questo programma.

Allieva a Vienna di Friedrich Gulda (che avrebbe voluto fare di lei una jazzista!) e di Arturo Benedetti Michelange­li, Martha Argerich da Buenos Aires rappresent­a un caso unico nel panorama del concertism­o internazio­nale: vincitrice a sedici anni del concorso di Ginevra e del Busoni di Bolzano e a ventiquatt­ro dello Chopin di Varsavia, dove trionfò al rientro dopo un’improvvisa e lunga fuga dalle scene. Da allora, successi a non finire. Sul filo di un equilibrio destinato continuame­nte a rompersi. Come i suoi matrimoni (che sono diventati tre).

Martha si sente cittadina del mondo, come Mischa, per il quale è casa dove c’è musica. Anche se risiede in Belgio, con i suoi figli nati tutti in paesi differenti. E ne ha girati tanti, Mischa Maisky, violoncell­ista di Riga formatosi a Mosca, capace di unire poesia e temperamen­to. Il collante? Una tecnica straordina­ria e una personalit­à artistica difficile da trovare in giro. A meno che non si parli di Martha.

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Storico duo Mischa Maisly e Martha Argerich hanno inciso insieme molti album per la Deutsche Grammophon

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