Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Salvini a Taranto E il 19 febbraio anche le Sardine

Il movimento organizzer­à una manifestaz­ione contro il leader leghista

- Del Vecchio

Appena saputo che il 19 febbraio sarà a Taranto, le Sardine di Puglia hanno annunciato una manifestaz­ione contro Matteo Salvini. «Saremo in migliaia», dice la portavoce Maristella Bagiolini. Intanto ieri, sempre a Taranto sono sbarcati i 403 migranti della Ocean Viking.

BARI Sarà un comitato di accoglienz­a speciale ad attendere Matteo Salvini, ribattezza­to «lo sciacallo» dalle sardine pugliesi, il 19 febbraio a Taranto. Il movimento, archiviata la tre giorni delle «storie di Frontiera», si prepara, infatti, a ricevere il leader della Lega con una iniziativa concomitan­te. La settimana prossima si riunisce il coordiname­nto del movimento proprio nella città jonica per affrontare temi cruciali «su cui occorre che noi per primi abbiamo delle risposte», precisa la portavoce, Maristella Bagiolini. Ma il coordiname­nto si occuperà anche di organizzar­e l’offensiva alla prima discesa preregiona­li in Puglia dell’ex ministro dell’Interno leghista. Una strada in salita.

Perché, come si legge sulla bacheca Fb del movimento con un post di Angelofabi­o Attolico «la tre giorni di eventi ci ha insegnato che la Puglia non è l’Emilia-Romagna e che il Sud è il Sud e nel nostro contesto non ci sono presuppost­i sociali e culturali per una partecipaz­ione così accorata».

Le sardine pugliesi, puntano comunque a bissare i successi ottenuti dalle proprie omologhe in terra emilianoro­magnola e pensano di «cambiare strategia», consapevol­i che sia «totalmente inutile importare il modello emiliano. Dobbiamo trovare altre strade. Il nostro target sarà chi è costretto a lottare ogni giorno per la sopravvive­nza».

Ma il tempo stringe e Salvini è alle porte. Sulla rete già corre l’appello a «difendere la Puglia dai barbari» con l’hashtag #citofonoch­allange e l’invito a pubblicare sul profilo Fb del gruppo delle sardine e sulla bacheca personale la propria foto al citofono.

«Siamo una terra accoglient­e da sempre e siamo una città di mare – spiega Bagiolini - Preparerem­o anche per Salvini un comitato di accoglienz­a insieme a tutte le sardine pugliesi che in quella occasione vorranno essere in città». La discesa in campo del capo dell’ex Carroccio proprio nella martoriata Taranto «una delle comunità che maggiormen­te vive la pressione della crisi e dell’eterna emergenza tra salute, amcrescita biente e lavoro», non va per niente giù alle sardine. «Ci sono animali predatori che attaccano i soggetti più deboli per sopravvive­re – attacca il gruppo su Fb - Così Salvini, dovendo aprire la sua campagna elettorale in Puglia, sceglie di approdare a Taranto il prossimo 19 febbraio per affondare la sua assurda retorica fatta di odio e d’intolleran­za, speculando sul dramma dei tarantini. Noi non ci stiamo a questo sciacallag­gio. Saremo al fianco di Taranto e dei tarantini – continuano le sardine - Saremo lì ad attenderlo, per testimonia­re che da noi il suo odio non attecchirà e che la Puglianons­ilega».

Insomma, le sardine sono decise ad arrestare la marcia di Salvini che ha tutta l’intenzione di radicare la Lega anche al Sud, dove ha ancora appeal la bandiera forzista di Silvio Berlusconi ed è in forte la leadership di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, alleati nella coalizione di centrodest­ra. «Le sardine provano a smontare le bugie del capo della Lega che approfitta dello sbarco di circa 400 immigrati a Taranto per fare propaganda. Di questi 407 (132 minori, 12 donne in stato di gravidanza, 20 nuclei famigliari, provenient­i da Marocco, Guinea, Senegal, Burkina Faso, Nigeria, Kenia, Mali e Somalia) – spiega Bagiolini nessuno minerà il già precario equilibrio della crisi tarantina. Andranno per il momento al Cara di Bari e molti di loro saranno ricollocat­i in base al programma della ripartizio­ne europea in altri stati membri».

«Come è sempre accaduto – sottolinea la portavoce delle sardine pugliesi - Salvini lo sa bene, e lui, che è stato ministro dell’Interno, non dovrebbe confondere la vicenda della nave militare italiana Gregoretti con quella della Ong Ocean Viking arrivata a Taranto. Perché questo sciacallag­gio? Spieghi, piuttosto – conclude Bagiolini –l’investimen­to della Lega, in bond da 300mila euro, nell’ex Ilva degli indiani di Arcelor Mittal, alla faccia del “prima gli italiani”».

Maristella Bagiolini

Siamo una terra di accoglienz­a e vogliamo rispetto

Dall’ex ministro basta sciacallag­gio

Il suo fendente

«Con i problemi di lavoro, inquinamen­to e agricoltur­a il governo si ricorda della Puglia solo per gli immigrati»

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Matteo Salvini, leader della Lega
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