Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Uno slargo a Nilde Iotti E a Bari nasce (anche) via Donatori di sangue
Per il primo presidente donna della Camera scelta un’area del quartiere Poggiofranco E al poeta Catinella intitolato un giardino
BARI Ai donatori di sangue (e meno male che in Italia ce ne sono ancora) è andata sicuramente meglio. Un’intera via a loro dedicata – ma senza uscita – in una zona di Palese, all’altezza di via Duca d’Aosta. Omaggio alla loro generosità verso il prossimo. E pazienza se in un angolo nascosto dello stradario. Chissà invece cosa ne penserebbe oggi Nilde Iotti. Gigante della politica italiana. Prima donna alla presidenza della Camera e figura indelebile della Resistenza. A lei è stato invece dedicato uno slargo.
Magari nella zona di parco 2 Giugno, via della Costituente o viale della Repubblica? In virtù della sua presenza nella Commissione dei 75, istituita nel ’46 per la stesura della Costituzione? Niente affatto. Il filo della storia e della memoria si è spezzato. Per lei hanno pensato a un anfratto cementizio di Poggiofranco, tra le vie Caccuri e Posca, a due passi dalle strade intitolate ai palazzinari di Bari.
Nel cuore della movida fracassona. Alquanto ingenerose le collocazioni del Comune di Bari delle nuove intitolazioni stradali. Da qualche ora infatti sono entrate in vigore in città sette denominazioni. Che certamente non stravolgono la vita dei residenti – su corrispondenza, documenti e certificati anagrafici – perché nella maggior parte dei casi si tratta di zone non abitate. Cioè dove non ci sono numeri civici.
Perché se via dei Donatori resta appunto una strada senza uscita e sino a ieri un’area di circolazione senza nome, in altri casi l’intitolazione riguarda cespugli e aiuole. Visto che a Bari dopo anni di abbuffate di intitolazioni – molte delle quali legate al mondo politico o figlie della Dinasty in salsa locale – non c’è più posto.
O se lo si vuole bisogna prendere qualche storica strada del centro murattiano, forzarla e farla in modalità spezzatino: con doppia denominazione dal civico «x» al civico «y». E prendendo queste ultime intitolazioni «green» ecco la conferma. Sul lungomare, nelle aree verdi ai piedi della Muraglia, fioriscono targhe: l’ultima in ordine di tempo qualche giorno fa al poeta dialettale Marcello Catinella, nei pressi dell’arco San Nicola. E poi ci sono i giardini intitolati in giardini già esistenti. Il giardino di via Tenente Suglia a Japigia avrà al suo interno la denominazione del direttore d’orchestra Sabino Annoscia.
Peccato perché in città la zona dedicata a musicisti e compositori esiste e va dalla pineta San Francesco sino all’ingresso di San Girolamo (non a caso ci sono le varie via Respighi, via Mercadante, via Verdi, via Mascagni e via Van van Westerhout).
La toponomastica in fondo è storia e non una cascata a casaccio di nomi. E se tra viale Enaudi e via Tridente ci sarà il giardino ?Louis Braille, inventore del sistema di lettura per i non vedenti, anche il Petruzzelli da oggi ha il suo largo Teatro Petruzzelli, in pratica la pavimentazione alla destra del politeama su via Alberto Sordi.
E a quando una via Federico Fellini, nell’anno del centenario? «Come per tutte le richieste di intitolazione devono pervenire al Comune delle proposte motivate», spiega l’assessore ai Servizi Anagrafici Eugenio Di Sciascio. Proposte che non mancano, ma da revisionismo storico. A Carbonara da tempo chiedono al Comune di rimuovere l’intitolazione di una piazza a Enrico Cialdini, generale che partecipò al Risorgimento e alla repressione del brigantaggio nella fase post Unità. Secondo i detrattori carbonaresi avrebbe utilizzato metodi abbastanza duri. Tanto da non meritarsi più nemmeno l’intitolazione di un vicolo o di un’aiuola.
Eugenio Di Sciascio
Una strada per Federico Fellini? Aspetto proposte motivate