Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
No alla nuova prescrizione, i penalisti disertano
Dalla riforma sulla prescrizione, che a Lecce ha causato l’astensione della Camera penale, alla lunghezza dei procedimenti e alle eccessive pendenze. Dall’edilizia giudiziaria al programma di riqualificazione energetica, fino all’appello lanciato a sindaci, assessori e dirigenti degli enti locali – troppo spesso silenti - a denunciare ogni tentativo di infiltrazione mafiosa. E poi, ancora, gli allarmi lanciati dalle procure per i minorenni di Taranto e Lecce, dove aumentano le baby gang e il consumo di droghe leggere tra giovanissimi, fenomeni di devianza giovanile in cui anche le famiglie forse hanno un ruolo nedei gativo. «Nel nostro distretto ha dichiarato il presidente della Corte d’Appello di Lecce Lanfranco Vetrone nel discorso che ha inaugurato l’anno giudiziario – la giustizia funziona, con difficoltà e senza poter essere pienamente soddisfatti, ma funziona. Sarebbe pretestuoso prospettare una situazione idilliaca, ma ciò non toglie che, pur a fronte d’innegabili disfunzioni, la magistratura del distretto è riuscita ad assicurare ai cittadini una risposta di giustizia adeguata e qualitativamente apprezzabile».
Ampio spazio dell’intervento è stato dedicato alla riforma Bonafede sul congelamento termini della prescrizione. Vetrone l’ha definita una «soluzione frettolosa», che vincolerebbe l’imputato in un limbo giuridico per anni, con tempi di definizione inevitabilmente molto più lunghi e con ricadute inimmaginabili sia sull’imputato sia sulle vittime del reato. Il presidente ha poi analizzato il tema dell’edilizia giudiziaria – se a Lecce si attende la Cittadella della giustizia, a Taranto la situazione è critica, con sedi distanti anche chilometri – e sottolineato il preoccupante aumento dei reati di violenza sessuale, stalking, estorsioni in famiglia, lesioni stradali e omicidi nonché il «significativo» incremento dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi di stampo mafioso.
«Allarma davvero rilevare ha aggiunto il pg Antonio Maruccia - che accanto al silenzio di imprenditori e commercianti, vittime di estorsione, si debba registrare il silenzio di pubblici amministratori per le minacce o le lusinghe della criminalità». Sull’ex Ilva – continua - «è in corso l’accertamento delle responsabilità penali anche per l’aggressione all’ambiente e alla salute dei tarantini: noi abbiamo fatto la nostra parte. Ma ancora non hanno avuto risposta compiuta le domande di un lavoro sicuro, di un ambiente pulito, di politiche industriali che sappiano fare sintesi dei valori in gioco: e questo spetta alla politica, al parlamento ed al governo».
❞ Nel nostro distretto la giustizia funziona, con difficoltà e senza poter essere pienamente soddisfatti